Usa: per Fmi ripresa minacciata da crisi zona euro, ridotte stime Pil

La ripresa negli Stati Uniti rimane tiepida e soggetta ad elevati rischi al ribasso, alla luce delle tensioni finanziarie nell’area euro e all’incertezza nazionale relativa al piano fiscale. Lo si apprende dal rapporto conclusivo Articolo IV sugli Stati Uniti condotto dal Fondo monetario internazionale (Fmi) e diffuso questo pomeriggio. L’istituto guidato da Christine Lagarde prevede per l’anno in corso una crescita dell’economia del 2%, mentre le stime per il 2013 sono attese al 2,25% (contro il 2,4% indicato ad aprile). “La crescita rimarrà modesta nei prossimi due anni, condizionata dalle tensioni fiscali, da una domanda mondiale sottotono e dal deleveraging delle famiglie” si legge nel documento.
Nelle sue conclusioni Fmi sostiene inoltre che “gli Stati Uniti rimangono vulnerabili al contagio derivante dall’intensificarsi della crisi del debito nell’eurozona”. Analizzando lo stato di salute della prima economia mondiale il Fmi ricorda che è “cruciale eliminare l’incertezza creata dal ‘fiscal cliff’ e al tempo stesso alzare il tetto del debito, ricercando un ritmo di riduzione del debito che non freni la ripresa economica”.
Nonostante le indicazioni arrivate dal Fmi Wall Street si muove in territorio positivo, con i tre principali indici che guadagnano oltre 0,6% alla vigilia della pausa per l’Indipendence Day sostenuti dal dato sugli ordini alle imprese di maggio, migliore delle attese. Oggi i mercati finanziari Usa chiuderanno i battenti con tre ore di anticipo alle 19 italiane.
Notizie positive sullo stato di salute dell’economia a stelle e strisce non sono arrivate ieri: l’indice Ism manifatturiero di giugno è sceso sotto la soglia dei 50 punti, per la prima volta da luglio del 2009. “Tra gli operatori – commentano oggi a Mps Capital Services – sembrerebbe prevalere l’idea che più i dati macro risultino deludenti, maggiori siano le probabilità che la Fed implementi un nuovo Quantitative Easing. Su tale punto il dato chiave sarà quello relativo al mercato del lavoro in pubblicazione venerdì prossimo”.
“La nostra sensazione è che se la Bce dovesse agire sui tassi e se i dati di venerdì (sul mercato del lavoro) dovessero deludere – sostengono da IG Markets Italy – anche la Fed possa ritornare sui suoi passi e iniettare liquidità sui mercati, vista anche la brutta performance dell’Ism manifatturiero di ieri”.