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Italia: aumenta la fiducia, diminuisce la preoccupazione per il lavoro

27 Luglio 2015 13:48
Sebbene l’Italia non abbia ancora fatto la svolta, gli italiani sono più ottimisti per il futuro (anche per il lavoro!). E’ ciò che emerge guardando i dati del Global Consumer Confidence Survey realizzata da Nielsen su un campione di 30.000 individui in 60 Paesi, tra i quali l’Italia: da una parte cresce la fiducia, dall’altra diminuisce la preoccupazione per il posto di lavoro e la percentuale di chi ritiene il Paese ancora in recessione. 
Dati alla mano, l’indice di fiducia dei consumatori italiani nel periodo aprile-giugno ha registrato un incremento di 2 punti rispetto al dato dello stesso periodo dell’anno precedente (53 contro 51 del secondo trimestre 2014). L’indice si trova ancora lontano dalla media europea (79 punti) e da quello di Gran Bretagna (99), Germania (97) e Francia (66), e se si confronta con il trimestre precedente si evidenzia un calo di 4 punti (ma è da ricondurre soprattutto all’impennata di 11 punti registrata appunto nei primi tre mesi dell’anno).

Tuttavia, è aumentata (16% secondo trimestre 2015 vs. 14% stesso periodo 2014) la quota degli italiani che ritengono quello presente il momento giusto per fare acquisti. Non solo, la percentuale di quanti si dichiarano preoccupati della sicurezza del posto di lavoro è diminuita rispetto all’anno precedente (24% secondo trimestre 2015 vs 30% secondo trimestre 2014) e al primo trimestre 2015 (28%). Ed è calata anche la percentuale di chi ritiene l’Italia ancora in recessione, segnando una flessione di 5 punti nell’anno (90% secondo trimestre 2015 vs 95% secondo trimestre 2014) e di 3 punti nell’ultimo trimestre (93% nel primo trimestre 2015). Infine, il 16% degli intervistati (era il 14% nel secondo trimestre 2014) ha dichiarato che nel corso del prossimo anno si uscirà dalla crisi, evidenziando un maggiore ottimismo rispetto a Gran Bretagna (13%), Francia  (10%) e Spagna (9%). 
Cosa preoccupa di più?
Anche se in calo, quella del lavoro rimane ancora la prima preoccupazione per il 24% degli italiani. Tra le altre preoccupazioni, si stabilizza al 9% quella per lo scenario economico, all’8% quella per i debiti come per l’immigrazione. Al 7% si riscontra la preoccupazione per la salute, allo stesso livello dell’apprensione per la minaccia terrorismo e l’equilibrio tra vita personale e lavoro. Seguono la preoccupazione per la criminalità (5%) e per l’educazione dei figli (5%). Il 4% del campione dichiara di non avere preoccupazioni.
 
Come si spende e si risparmia
Per quanto riguarda l’utilizzo del denaro restante dopo avere coperto le spese essenziali, il 38% degli intervistati dichiara di volere risparmiare, il 26% di spendere per vacanze/viaggi così come per abbigliamento, il 18% per l’intrattenimento fuori casa, l’11% per il saldo dei debiti, il 12% per l’acquisto di nuovi prodotti tecnologici. Più di un quarto (27%), tuttavia, rimane senza soldi alla fine del mese (era il 24% nel secondo trimestre 2014).
Fra le misure di risparmio messe in atto dalla popolazione italiana, quella di ridurre le spese per i pasti fuori casa è stata adottata dal 64% degli intervistati. Segue il taglio alle spese per abiti (61%) e per il divertimento out of home (60%). Si rileva inoltre che il 53% degli italiani acquista marchi alimentari più economici, il 45% ha ridotto il budget per le vacanze, il 37% cerca di risparmiare su gas ed elettricità, il 36% ha rimandato l’acquisto di beni per la casa e la stessa percentuale utilizza meno l’auto, il 32% rinvia l’acquisto di strumenti tecnologici. D’altra parte, emerge anche la volontà di un deciso contenimento dei tagli su alcune voci di spesa nel corso del prossimo anno (i tagli sui ristoranti scenderanno al 25%, sull’abbigliamento al 18%, sul divertimento out of home al 22%).