Eni: attesa per i conti, produzione vista in crescita. Titolo migliore dei competitor europei
Eni sotto i riflettori del mercato. Gli investitori sono già proiettati verso i conti del secondo trimestre, che saranno svelati giovedì 30 luglio, mentre oggi fanno rumore le indiscrezioni, lanciate da Bloomberg, su una possibile dismissione di asset in Nigeria. A Piazza Affari il titolo viaggia in rialzo di oltre 1 punto percentuale e ha riconquistato la soglia dei 16 euro. “Rimaniamo neutrali sull’azione perché ci aspettiamo che la debolezza del petrolio prosegua nei prossimi sei mesi, ma confermiamo la nostra preferenza su Eni rispetto alle altre compagnie petrolifere europee”, spiegano gli analisti di Mediobanca nel report odierno.
Da inizio anno alla Borsa di Milano il titolo del gruppo guidato da Claudio Descalzi ha mostrato un progresso di circa 9 punti percentuali, sovraperformando i competitor europei: da inizio 2015, infatti, Total ha guadagnato il 5%, mentre BP e Shell hanno lasciato rispettivamente sul parterre il 2,43% e l’11,75 per cento. Il tutto tenendo presente la repentina discesa del prezzo del petrolio: il Wti si è riportato sotto quota 50 dollari al barile, sui minimi da inizio aprile, mentre a luglio dello scorso anno il greggio viaggiava oltre la soglia dei 100 dollari al barile.
Test dei conti. Eni si prepara ad affrontare il test dei conti del secondo trimestre, che verranno svelati il prossimo 30 luglio. Gli analisti di Mediobanca si aspettano una produzione in crescita di un altro 7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno che, se confermato, “farebbe apparire prudente il target (+5%) per l’intero esercizio”. Nel secondo trimestre, a livello adjusted, Mediobanca prevede cali significativi per l’Ebit (-42,8% a 1,56 miliardi di euro) e per l’utile (-46,9% a 461 milioni). Per quanto riguarda il primo semestre, sempre a livello adjusted, gli esperti di Mediobanca si aspettano un Ebit a 3,13 miliardi (+3,2%) e un utile a 1,10 miliardi (-5,1%).
Nigeria. Sul mercato sono arrivati i rumors, lanciati da Bloomberg, sulla possibilità che Eni starebbe pensando a cedere attività in Nigeria tra i 2 e i 5 miliardi di dollari. Proventi che andrebbero ad alleggerire il debito del colosso petrolifero. La società non ha rilasciato commenti ufficiali, ma Eni non ha nessuna intenzione di abbandonare il Paese africano. È più probabile che il gruppo guidato da Descalzi, in Nigeria, prosegua con dimissioni di piccoli asset in un’ottica di ottimizzazione delle attività sul territorio.