Notizie Notizie Italia Italia: attesa bocciatura da parte di Moody’s dopo il voto in Parlamento sulla manovra

Italia: attesa bocciatura da parte di Moody’s dopo il voto in Parlamento sulla manovra

6 Settembre 2011 07:08

Il debito italiano rimane al centro dell’attenzione dopo che ieri lo spread Btp-bund (il differenziale tra in titoli decennali italiani e tedeschi) ha superato la soglia dei 370 punti, avvicinandosi pericolosamente a quota 400, toccata una mese fa. A far tremare è l’attesa per un possibile e imminente declassamento dell’Italia da parte delle maggiori agenzie di rating, in primis Moody’s. Complice un report della banca francese Société Générale, sono tornate a circolare voci insistenti su una prossima bocciatura.


La posizione di Moody’s
Moody’s, interpellata da alcune testate giornalistiche, ha ribadito che il giudizio sull’Italia è sotto revisione per un downgrade dallo scorso 17 giugno.  Le operazioni di revisione durano in media tre mesi e dunque il periodo di scadenza è alle porte. Nella nota che accompagnava l’annuncio di revisione, Moody’s spiegava che a preoccupare maggiormente erano la debole crescita, il risanamento dei conti pubblici e il peggioramento del contesto europeo. Fattori che non si sono certo risolti, anzi. Da qui, l’aspettativa del mercato di una prossima bocciatura. In particolare, il verdetto è atteso dopo il voto in Parlamento della manovra.


Intanto nell’Eurozona…
Ieri il cancelliere tedesco, Angela Merkel, avrebbe dichiarato, secondo Reuters, che la situazione in Italia e in Grecia “è estremamente fragile”. Mentre il governatore della Banca d’Italia e il prossimo presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, ha ricordato che l’intervento da parte della Bce sul debito italiano non può essere dato per scontato. Anche l’ultima risorsa che potrebbe allentare le tensioni sulla questione del debito sovrano, i cosiddetti eurobond, sarebbe stata già bocciata da Standard & Poor’s ancora prima di nascere. Secondo quanto dichiarato ieri a una conferenza in Austria, l’agenzia di rating internazionale darebbe agli eurobond la valutazione più bassa del credito tra quella dei Paesi partecipanti. E dunque verrebbero giudicati a livello spazzatura.