Notizie Notizie Italia Istat: spesa famiglie, si arresta il calo nel 2014

Istat: spesa famiglie, si arresta il calo nel 2014

8 Luglio 2015 09:46
Dopo due anni di calo, nel 2014 la spesa media mensile per famiglia in valori correnti risulta sostanzialmente stabile e pari a 2.488,50 euro (+0,7% rispetto al 2013) in un contesto macroeconomico che, tra il 2011 e il 2014, registra una moderata crescita del reddito disponibile e della propensione al risparmio. E’ quanto emerge nel report stilato dall’Istat sulla spesa per consumi delle famiglie nell’anno 2014. Tra il 2013 e il 2014 la spesa media mensile è pressoché invariata in termini reali, tenuto conto dell’andamento dei fitti figurativi (-0,8%), della dinamica dei prezzi (+0,2%) – che ha determinato una sostanziale stabilità del potere d’acquisto – e dell’errore campionario.
Il livello di spesa alimentare, si legge nel rapporto, rimane complessivamente stabile (in media 436,06 euro al mese). Continua la diminuzione della spesa per carne (da 99,64 nel 2013 a 97,20 euro nel 2014), che si accompagna a quella per oli e grassi (da 15,16 a 13,79 euro) e per bevande analcoliche (da 20,61 a 19,66 euro), mentre aumenta la spesa per piatti pronti e altre preparazioni alimentari (da 9,52 a 10,5 euro). Dopo tre anni di crescita, scende il numero di famiglie che riducono la quantità o la qualità dei prodotti alimentari acquistati (dal 62% al 59%), soprattutto nel Centro-Nord. Non si riduce la quota di acquisti presso hard discount (13%), che continua a crescere al Sud e nelle Isole (dal 12% al 15%).
I livelli di spesa più bassi, tenuto conto anche dell’ampiezza familiare, si osservano per le coppie giovani (con persona di riferimento under35), che, per la prima volta, hanno una spesa inferiore a quella delle coppie con persona di riferimento di 64 anni e oltre (di circa 100 euro).
La spesa media mensile appare fortemente eterogenea al variare del titolo di studio e del tipo di occupazione della persona di riferimento. Mediamente le spese mensili delle famiglie, con persona di riferimento con laurea o titolo di studio post laurea ammontano a 3.435,23 euro, rispetto ai 2.330,36 delle famiglie con persona di riferimento con licenza di scuola media o ai 2.750,59 se la persona di riferimento ha il diploma di scuola secondaria di secondo grado.
Restano le tradizionali  differenze territoriali nelle spese medie delle famiglie tra Centro-Nord e Mezzogiorno, con valori massimi osservati in Trentino-Alto Adige (3.073,54 euro) e in Emilia-Romagna (2.883,27 euro) e valori minimi per la Calabria (1.757,82 euro) e la Sicilia (1.778,86 euro). Si tratta di una differenza tra i valori medi che assume un massimo pari a 74,8%.