Ispezioni Bce: in banche carenze capitali ed errori per oltre 10 miliardi euro
Carenze di capitali ed errori di calcolo per un valore superiore a 10 miliardi di euro. Non è una fotografia confortante, quella delle principali banche dell’Eurozona, scattata dalla Bce a seguito di diverse ispezioni.
Gli esiti delle ispezioni sono stati convogliati in un rapporto annuale, basato sull’esame del libro prestiti delle banche, e stilato dalla banca centrale nelle vesti di supervisore del settore finanziario dell’Eurozona.
Ebbene, il documento indica che ci sono stati casi in cui le banche non sono riuscite a individuare in modo corretto i prestiti e i clienti a rischio, gli accantonamenti da effettuare e i casi in cui erogare il credito.
Il punto della situazione è stato fatto dallo stesso presidente Mario Draghi, come si legge nel rapporto della Bce.
“Nel 2018 le banche continueranno a far fronte a sfide chiave”, ha detto il presidente dell’Eurotower, ricordando che, oltre al problema degli strumenti derivati, c’è ancora quello degli NPL, ovvero dei crediti deteriorati, contro cui l’Italia si è imbattuta ripetutamente negli ultimi anni e che continua ad affliggere soprattutto paesi del Sud Europa, ma anche altri, come Slovenia e Irlanda.
“Queste sfide includono la necessità di ripulire i bilanci, ridurre le esposizioni frutto dell’eredità del passato e nate soprattutto con la crisi finanziaria, rappresentate da alcuni prodotti finanziari non negoziabili, e provenienti dalla Grande Recessione che ne è seguita, come gli NPL”.
A tal proposito, proprio la Bce, stando alle accuse lanciate da diversi esperti, si sarebbe focalizzata più sul problema dei crediti deteriorati delle banche italiane, che non sui rischi associati ai derivati, che pesano soprattutto sui bilanci delle banche francesi e tedesche.
Il report della Bce si basa su quanto emerso da 156 ispezioni condotte nel 2017, delle quali 60 si sono concentrate sui problemi attinenti al credito, nella maggior parte dei casi rappresentati da crediti deteriorati.
Il rischio di mercato, che include i derivati, è finito nel radar della Bce in meno di 10 ispezioni condotte.