Isae: a giugno calo generalizzato della fiducia dei consumatori
A giugno nell’Eurozona cala la fiducia dei consumatori e aumenta la paura dell’inflazione e segnali sfavorevoli provengono anche dai consumatori degli Stati Uniti. A metterlo in evidenza è l’Istituto di studi e analisi economica (Isae). Secondo i dati diffusi dalla Commissione Europea, infatti, la fiducia dei consumatori nella media di Eurolandia nel mese di giugno è scesa a -2 da -1 del mese precedente, mantenendosi sui livelli più bassi dal maggio del 2001. Si sarebbero stabilizzate le aspettative sulla propria situazione economica e sull’andamento dell’economia, ma sarebbero leggermente peggiorate le future possibilità di risparmio. Dai dati emerge inoltre che i consumatori si attendono ora un inasprimento nella dinamica inflazionistica, con il saldo che è salito a 19 a giugno da 17 di maggio.
A livello di singoli Paesi europei, la fiducia dei consumatori in Germania è scesa lievemente a giugno raggiungendo quota 8, da 9 del mese precedente; la fiducia è scesa anche in Francia, passando da 2 a 0, a causa di un peggioramento delle prospettive sulla situazione economica personale e Paese e sulle future possibilità di risparmio; in Spagna, la fiducia è rimasta ferma a quota -13; il clima di fiducia è rimasto invariato anche nel Regno Unito (fuori dall’Eurozona), a quota -3.
Notizie poco confortanti dal fronte della fiducia dei consumatori sono poi giunte da oltreoceano: l’indicatore dell’Università del Michigan a giugno è sceso da 88,3 a 85,3 mentre quello del Conference Board è passato dai 108,5 punti di maggio a 103,9. In entrambi i casi, hanno subito un peggioramento sia i giudizi sulla situazione corrente, sia le attese a breve termine, anche in relazione all’andamento del mercato del lavoro.
Tornando in Eurolandia, dal lato delle imprese la fiducia è rimasta pressoché immobile: Secondo i dati della Commissione Europea, la fiducia delle imprese manifatturiere nella media dell’area dell’euro si è stabilizzata a quota 6, come nel mese precedente. Sono scesi leggermente i giudizi sul portafoglio ordini, ma sono migliorate le attese sull’attività produttiva a breve termine e si sono lievemente decumulate le scorte di magazzino. Dal lato dei prezzi, si sono ridimensionate le aspettative di rincaro dei listini industriali, con il saldo che si è attestato a 14, da 12 di maggio.