Per Julius Baer nel II semestre ancora spazio alle azioni ma con più volatilità
Dopo 4 anni consecutivi di crescita la visione dei mercati fornita dalla maggior parte degli analisti resta ancora globalmente positiva, sembrano però aumentare i fattori di incertezza. Cosa attendersi per la seconda metà dell’anno?
“Il 2007 sarà il quinto anno consecutivo di crescita dei mercati azionari, anche se probabilmente ad un livello di volatilità più elevato rispetto agli anni scorsi e bisognerà investire in maniera intelligente”, ha spiegato Janwillem Acket, capo economista del gruppo Julius Baer &Co Ag, oggi a Milano per il tradizionale workshop di Julius Baer Asset Management.
Quali indicazioni operative ricavare sull’azionario? “Il quadro che si delinea osservando le principali variabili di mercato è sostanzialmente positivo. In particolare le valutazioni appaiono tuttora convenienti, lo scenario macroeconomico è equilibrato, gli utili registrati sono secondo le attese e la liquidità è ampia”, ha risposto Stefano Zoffoli, del team di asset alllocation di Julius Baer A.m. In particolare secondo Zoffoli le valutazioni sono da considerare neutrali poichè sono “attrattive le grandi capitalizzazioni, ma l’attività di M&A fa sì che ci siano ancora buone prospettive per le piccole aziende, possibili candidate ad acquisizioni”. Fra i settori preferiti Zoffoli ha indicato il minerario e l’industriale, segnalando un sottopeso invece per utilities e finanziari.
Acket prevede che il prezzo del petrolio si manterrà, anche per l’anno in corso, su livelli elevati. “Prevediamo che a fine anno il costo del greggio al barile si attesterà su un valore prossimo ai 60 dollari”. Buone prospettive anche per le materie prime non appartenenti al comparto energetico, per le quali la crescita stimata è intorno al 10%. L’economista si è poi soffermato sulle valute sottolineando il posizionamento dei trader caratterizzato da posizioni lunghe in euro e sterline, e corte in dollari e soprattutto in yen e franco svizzero. “Per quanto riguarda l’attività di carry trading, la vediamo in ripiegamento nel 2008: del fenomeno della liquidazione di queste posizioni – ha detto -dovrebbe beneficiare in misura notevole lo yen”.