Irlanda, Spagna e Portogallo continuano a far paura ai mkt e gli spread volano
Mentre si accingono a partire per il G20 di Seul, i leader europei si lasciano indietro nuove avvisaglie di tempesta nel Vecchio Continente. Non si allentano le preoccupazioni sui mercati finanziari per la situazione di Irlanda, Spagna e Portogallo. Assicurare il debito sovrano di questi Paesi da un eventuale default è aumentato, così come è in rialzo il Bund tedesco, considerato un investimento più sicuro in questa situazione di incertezza. Il premio chiesto dagli investitori per detenere titoli di Stato a 10 anni irlandesi piuttosto che i benchmark bund tedeschi è salito a un nuovo massimo storico, dopo una raffica di notizie negative per il paese. Anche l’Italia è, infatti, guardata a vista perché si misura con i mercati oggi vendendo 5,5 miliardi di Bot a un anno. Gli operatori non prevedono problemi di copertura, ma i tassi probabilmente sono destinati a salire. Lo spread, o differenziale di rendimento, tra i Buoni a dieci anni e il corrispettivo Bund tedesco questo mese è salito appena di 20 punti base a 162,2 punti, meno di un quarto rispetto all’incremento dello spread tra i titoli Irlandesi e Portoghesi col Bund. L’attenzione sulle vicende di Roma è in crescendo perché la situazione a Palazzo Chigi è in divenire. Con un deficit di bilancio al 5,3% del Pil, scrive Bloomberg, Roma non è stata obbligata a varare una finanziaria lacrime e sangue come quelle adottate dal governo greco, spagnolo e irlandese, ma l’allerta resta alta per lo spauracchio delle possibili elezioni anticipate. Gli analisti di Equita segnalano che “alla luce dell’aumento della probabilità di elezioni anticipate, potrebbe aumentare leggermente il rischio paese e quindi lo spread sul debito sovrano”.