Notizie Notizie Mondo Ipo Saudi Aramco: finalmente ci siamo. Potrebbe battere valore mercato titani Apple e Microsoft

Ipo Saudi Aramco: finalmente ci siamo. Potrebbe battere valore mercato titani Apple e Microsoft

4 Novembre 2019 08:14

Le autorità di mercato saudite hanno approvato nella giornata di domenica l’Ipo tanto attesa del gigante petrolifero Saudi Aramco, il numero uno al mondo nel settore integrato di petrolio e gas. L’Ipo del gruppo – controllato dallo Stato – potrebbe confermarsi la più grazie della storia. Il Regno Saudita ha annunciato l’operazione, comunicando che il collocamento in Borsa avverrà a dicembre.

L’Ipo potrebbe avere un valore di $1,5 trilioni: in questo caso, la capitalizzazione di Aramco sarebbe ben superiore a quella di giganti americani, del calibro di Apple e Microsoft. 

Rumor precedenti avevano lasciato intendere che il Regno avrebbe collocato sul mercato l’1% o il 2% del capitale di Aramco nella borsa saudita, per poi procedere alla quotazione del gigante, in via successiva, in un listino internazionale, per una vendita totale della società pari al 5%.

Ma i dettagli dell’Ipo non sono ancora noti. A tal proposito, la scorsa settimana l’emittente saudita Al Arabya e fonti vicine a Reuters avevano indicato la data dell’Ipo al prossimo 11 dicembre , precisando che il titolo Aramco sarebbe sbarcato sulla borsa saudita.

Nessuna conferma dei rumor è arrivata però dalla diretta interessata. In un comunicato diramato da Saudi Aramco, si legge che “il prezzo dell’offerta finale, il numero di azioni che saranno vendute e la percentuale delle azioni che sarà collocata sul mercato (rispetto al capitale) saranno determinati alla fine del periodo di book-building”.

L’AD Amin Nasser ha reso noto che il prospetto informativo dell’Ipo sarà diramato il prossimo 9 novembre, aggiungendo, in un’intervista alla Cnbc, che la quotazione di Aramco è intesa a rafforzare l’indice azionario saudita Tadawul.

Saudi Aramco ha precisato anche che, con il collocamento in Borsa, uno degli obiettivi sarà quello di assicurare “dividendi sostenibili e in crescita attraverso i cicli dei prezzi del petrolio crude“.

Ancora, “stando al potere discrezionale del cda, e dopo aver considerato diversi fattori, il board intende dichiarare dividendi ordinari cash su base aggregata di almeno $75 miliardi nell’anno 2020, oltre ad altri potenziali dividendi speciali”.

Il principe saudita Mohammed bin Salman, vero regista dell’operazione, ha valutato la società $2 trilioni circa. Tuttavia, Reuters cita banchieri e fonti insider del gruppo che affermano che il valore si aggirerebbe piuttosto attorno a $1,5 trilioni.

Il collocamento fa parte del piano di riforma economica del principe, ribattezzato “Vision 2030”. Riuscire a vendere sul mercato una fetta di Saudi Aramco viene considerato obiettivo cruciale per Riad, in particolare per i piani del principe Mohammed bin Salman, volti a diversificare l’economia saudita, al fine di renderla meno dipendente dal fatturato ricavato con le vendite di petrolio.

L’attacco sferrato lo scorso 14 settembre contro le due maxi raffinerie del colosso petrolifero aveva fatto temere un nuovo ritardo dell’operazione di Ipo, di per sé diventata già un miraggio per le innumerevoli volte in cui la transazione era stata data per vicina, e poi costretta a slittare.