Ipo Facebook: Ubs chiede rimborso per “approssimativa gestione” da parte del Nasdaq
Una perdita di 349 milioni di franchi svizzeri nelle attività US equities a seguito “dell’approssimativa gestione da parte del Nasdaq del debutto sul mercato di Facebook”. Così si è espressa Ubs svelando questa mattina i risultati finanziari relativi al secondo trimestre. La banca elvetica ha annunciato che verranno prese “le necessarie misure legali contro il Nasdaq per l’approssimativa gestione dell’Ipo e le sostanziali mancanze nell’eseguire i propri compiti”. E ha aggiunto: “sebbene in tali questioni non vi possa essere certezza riguardo al valore dell’indennizzo ottenibile, chiederemo risarcimento per l’intero importo della nostra perdita”.
In veste di market maker per una delle più grosse Ipo nella storia americana, ha rimarcato nella nota odiena Ubs, “abbiamo ricevuto ordini significativi da parte dei clienti, inclusa la clientela del nostro business di gestione patrimoniale. In conseguenza dei molteplici errori operativi da parte del Nasdaq, gli ordini pre-apertura di Ubs sono rimasti non confermati per molte ore dopo che il titolo aveva cominciato a trattare. Quale risultato dell’applicazione dei protocolli di sistema che abbiamo implementato per assicurare che gli ordini dei nostri clienti venissero evasi, in linea con le linee guida regolamentari e con i nostri standard di esecuzione, alcuni ordini sono stati inoltrati più volte prima della ricezione della necessaria conferma da parte del NASDAQ e della possibilità per i nostri sistemi di processarli”. La società guidata da Sergio Ermotti ha inoltre rimarcato come “Nasdaq ha alla fine evaso tutti questi ordini, esponendo Ubs a molte più azioni di quante ne fossero state ordinate dai clienti. I molteplici errori del Nasdaq nel portare a termine i propri obblighi, tra i quali l’apertura delle contrattazioni del titolo Facebook e la mancata interruzione delle negoziazioni nel corso della giornata, hanno determinato una perdita per Ubs”.