Investitori più ricchi del pianeta aspettano nuovo crollo delle Borse prima di comprare
La maggior parte degli investitori più ricchi del mondo sta aspettando che le azioni scendano ulteriormente prima di acquistare di nuovo, a causa delle preoccupazioni sull’impatto della pandemia sull’economia globale. E’ quanto emerge da un sondaggio di UBS Global Wealth Management. Tra gli investitori e gli imprenditori intervistati con almeno 1 milione di dollari in attività investibili o in entrate annue, il 61% desidera che le azioni scendano da un altro 5% al 20% prima dell’acquisto, mentre il 23% afferma che è già un buon momento per acquistare. Circa il 16% afferma che ora non è il momento di fare il pieno di azioni in quanto è un mercato ribassista.
I cosiddetti paperoni risultano quindi cauti sulle attività a rischio poiché il 60% afferma che è altamente probabile che si verifichi una recessione globale nei prossimi 12 mesi, secondo il sondaggio di aprile di UBS. Tuttavia, rimangono in gran parte positivi sulle prospettive a lungo termine.
Dalla ricerca trimestrale globale di Ubs, condotta su un campione di 4.108 investitori e imprenditori facoltosi in 14 mercati nel mese di aprile, emerge che circa metà degli intervistatati non intende stravolgere i propri portafogli azionari ma mantenerli a livelli invariati nei prossimi sei mesi, mentre c’è una percentuale pari al 37% che prevede di incrementare l’esposizione. Circa il 23% ritiene che questo sia un momento favorevole per acquistare azioni, a fronte di un 61% che ravvisa opportunità di acquisto in caso di un’ulteriore contrazione dei mercati azionari del 5-20%.
In generale, anche tra gli imprenditori aleggia un certo ottimismo sulle prospettive a più lungo termine, mostrando il persistente desiderio di investire nelle proprie società. Il 61% esprime fiducia verso la propria azienda, in diminuzione dal 73% della ricerca precedente. Il 27% prevede di aumentare le assunzioni, contro il 17% che vorrebbe ridimensionare. Il divario tra chi pianifica di assumere o di ridimensionare è apparso più ampio in America Latina (+22 punti percentuali) e più contenuto in Svizzera (+2 punti percentuali). Tanto gli investitori quanto gli imprenditori hanno menzionato il Covid-19 al centro delle loro preoccupazioni, rispettivamente con il 57% e il 60% degli intervistati.
Investitori facoltosi USA più cauti nel breve
Dall’indagine condotta da Ubs emerge che solo il 35% degli investitori statunitensi ha una visione rialzista sulle azioni a stelle e strisce per i prossimi sei mesi, in calo dal 64% di tre mesi fa. Gli investitori a stelle e strisce sono, tuttavia, i più propensi a ravvisare opportunità di acquisto in questa fase (33%). Con una percentuale pari al 40% è convinto che l’impatto peggiore del Covid-19 sarà esaurito entro fine giugno, mentre il 28% guarda piuttosto a fine settembre. Per quanto riguarda gli investitori europei il 46% è fiducioso nei confronti delle azioni del Vecchio Continente, in calo dal 57%, mentre il 43% prevede di aumentare la propria esposizione (più di qualsiasi altra regione). Il 41% è convinto che il peggio delle conseguenze del Covid-19 sarà finito entro fine giugno, la seconda percentuale più alta a livello mondiale.
Discorso a parte nel breve termine, con la percentuale di investitori fiduciosi che è diminuita maggiormente negli Stati Uniti, dal 68% al 30%, mentre in Europa (Svizzera esclusa) è emersa una contrazione meno marcata, dal 58% al 50%. In Asia è scesa dal 71% al 55%, in America Latina dal 60% al 49%, mentre in Svizzera dal 47% al 28%. “Il 96% degli investitori a livello mondiale afferma che il Covid-19 ha influito sul loro stile di vita. Più della metà sta mettendo in pratica il distanziamento sociale, evitando assembramenti e spostamenti”, ha dichiarato Paula Polito, vicepresidente di divisione, Ubs Global Wealth Management, aggiungendo, tuttavia, che “le opinioni sui tempi di superamento del culmine della crisi divergono: un terzo parla di giugno, un terzo dell’autunno e un terzo della fine dell’anno o anche oltre”.