Investire su FCA con un Cash Collect a premi fissi ed effetto Step-Down
Il comparto automotive europeo cerca la ripartenza in uno scenario che rischia, ancora una volta a causa del covid, di venire penalizzato dalle restrizioni nazionali. Infatti, dopo otto mesi di cali, ha segnato a settembre un aumento delle immatricolazioni. Si tratta del primo segnale positivo del 2020 per l’auto europea. Secondo i dati diffusi dall’European Automobile Manufacturers Association (Acea), nel mese di settembre in Europa (UE+EFTA+UK) sono state immatricolate 1 milione e 300 mila nuove auto, vale a dire l’1,1% in più rispetto a settembre 2019. La crescita seppur modesta, è significativa perché potrebbe rappresentare l’inizio dell’inversione di tendenza dopo il disastroso impatto della vicenda coronavirus sulle vendite.
Fca fa meglio del mercato, grazie soprattutto alla forte presenza negli USA
Tra le singole case, Fiat Chrysler Automobiles (Fca) è quella che ha visto crescere di più le immatricolazioni, dopo la tedesca Volkswagen.
Quanto detto è confermato ampiamente dai conti trimestrali del gruppo italiano e ben si evince dalla performance borsistica di FCA che, a partire da aprile, ha messo il turbo segnando una performance del +63% e sovraperformando Piazza Affari del 31% e lo STOXX Europe 600 automotive del 56%.
Brillanti i conti trimestrali di FCA che hanno permesso al titolo di tenere bene anche in queste ultime sedute particolarmente volatili per Piazza Affari a causa del lockdown. FCA infatti ha chiuso il terzo trimestre con numeri record. Ancora una volta è il Nord America a mettere le ali ai conti di FCA che ha anche deciso di reintrodurre la guidance per l’intero 2020 (con l’incognita però del covid che potrebbe riportate le economie occidentali in sofferenza). L’Ebit adjusted del terzo trimestre risulta di 2,3 mld a livello di gruppo e 2,5 miliardi in Nord America (altre aree geografiche di pertinenza sono in rosso), con margini rispettivamente all’8,8% e al 13,8%. Distrutto il consensus fermo a 1,26 miliardi. L’utile netto trimestrale è di 1,2 miliardi (sopra le attese), con utile netto adjusted a 1,5 miliardi e free cash flow industriale di 6,7 miliardi. I ricavi ammontano a 25,8 mld, in calo del 6% annuo e allineati alle stime degli analisti. Efficienze di costo e miglior mix di prodotto hanno permesso la forte crescita dell’utile operativo. Risultati che hanno permesso al gruppo di reintrodurre la guidance di fine anno ben al di sopra delle stime di mercato. Il management infatti prevede un utile operativo adjusted nella fascia di prezzo tra 3 e 3,5 miliardi, contro consensus fermo a 1,5 miliardi. Stime che ovviamente sono state asserite in un quadro ancora molto incerto ed escludendo dunque ulteriori interruzioni causa covid.
Sicuramente poi il boost del titolo viene anche dal fatto che i rischi che la fusione tra FCA e PSA potesse saltare sembrano ormai superati. Operazione che dovrebbe essere perfezionata entro la fine del primo trimestre 2021 con la nascita di Stellantis, quarto costruttore di automobilistico al mondo. Quanto al dividendo straordinario da 500 mld, il Cfo di PSA, Philippe de Rovira, ha rimarcato che o prima o dopo la fusione i 500 miliardi di dividendo straordinario saranno essere pagati agli azionisti.
Molto interessante l’analisi sui multipli di mercato. Infatti, FCA, nonostante la corsa degli ultimi mesi, rimane a sconto sul mercato. Il titolo tratta sull’EV/Ebitda 2020 a 3,1 volte e sul 2021 a 2,1 volte, contro la mediana dei peer rispettivamente a 4 volte e 2,3 volte. E questo nonostante ancora questi valori non scontino le sinergie post fusione. Inoltre, ricordiamo che di 23 analisti che seguono il titolo (Fonte: Bloomberg), 17 sono buy e 4 gli hold. Solo due analisti consigliano di vendere il titolo. Il target price è a 14,33 euro, con un rendimento potenziale circa del 30%.
Premi Fissi Step-Down Cash Collect: premi trimestrali fissi e rimborso anticipato con effetto Step Down
Se dunque gli analisti sono positivi sul titolo, il quale beneficia della forte presenza negli USA e si appresta a diventare, tramite fusione con PSA, uno dei maggiori gruppi mondiali dell’automotive, persiste l’incognita legata al covid. Come noto infatti, e come sottolineato dal management, il settore dell’automotive è ciclico per eccellenza e dunque tra i più impattati da questa crisi covid. Un forte peggioramento della situazione a livello globale, come si sta già assistendo nell’ultimo mese, potrebbe dunque arrestare o rallentare la ripresa del settore generando volatilità di breve o medio periodo.
In questo senso, i certificati d’investimento si inseriscono come valida alternativa all’investimento azionario poiché mitigano gli effetti della volatilità sul portafoglio. Oggi parliamo dei nuovi Premi Fissi Step-Down Cash Collect di BNP Paribas. Questo prodotto è un Cash Collect con due caratteristiche che lo rendono molto interessante: il premio fisso, dunque non condizionato e l’effetto Step-Down. Procediamo con ordine per poi mostrare l’ISIN NL0015448234 che ha come sottostante proprio FCA.
Come tutti i Cash Collect, anche la novità in casa BNP Paribas, ha la caratteristica di pagare dei premi, in questo caso trimestrali che variano tra l’1,35 e il 4%. A scadenza poi il certificato paga il valore nominale (100 euro a certificato) più il premio a condizione che il sottostante quota sopra la barriera che per questa emissione è posta o al 70 o all’80%. In caso contrario il certificato paga comunque il premio ma restituisce un importo commisurato alla perdita del sottostante rispetto allo strike. Due sono le scadenze possibili per questi prodotti a ottobre 2021 e ottobre 2022. Per capirci, se la barriera del certificato è al 70% dello strike e il sottostante alla data di valutazione finale è al 50% dello strike, all’investitore verranno restituiti 50 euro per certificato + il premio.
Due come abbiamo detto le caratteristiche specifiche di questo prodotto nonché punto di forza. In primis il premio trimestrale fisso, dunque non è vincolato ad alcuna condizionalità tipica dei prodotti a capitale condizionatamente protetto. Il premio viene pagato tutti i trimestri: anche il premio a scadenza è fisso. Altro elemento distintivo è la possibilità di rimborso anticipato con effetto Step-Down. Questo significa che a partire dal secondo trimestre (aprile 2021) i certificate possono scadere anticipatamente rimborsando il valore nominale se nelle date di valutazione trimestrali il sottostante è pari o superiore al livello di rimborso anticipato. Questo diminuisce ogni trimestre del 5% a partire dal terzo trimestre fino ad arrivare al 75% dello strike. In questo modo il prodotto incrementa la possibilità di portare a casa il capitale nominale prima della scadenza.
Cash Collect su FCA: premi fissi del 1,35% e distanza dalla barriera del 30%
Tra le diverse possibilità offerte dalla gamma dedicata ai principali titoli italiani ed europei, vi è anche un certificato con sottostante FCA, ISIN NL0015448234. Il prodotto con scadenza ottobre 2022 paga un premio fisso del 1,35% e ha una barriera al 70% dello strike a 7,7 euro. Attualmente il prodotto tratta a pari (lettera 100) e ha una distanza dalla barriera di oltre il 30%. Un’opportunità dunque di investire su un titolo dai solidi fondamentali ma che ancora per l’incertezza imperante in Europa e nel mondo potrebbe subire la volatilità nel breve e medio periodo.
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