Investire nel futuro: i mercati emergenti antidoto contro un mondo a rendimenti bassi
Nel contesto mondiale di bassi rendimenti un’opportunità per gli investitori globali è data dai mercati emergenti il cui reddito sarà il propulsore principale della crescita globale nei prossimi decenni. Già oggi una fetta preponderante della crescita globale è trainata da Cina e India. A puntare su tali mercati è Subash Pillai, Managing Director di Franklin Templeton Investment Management secondo cui gli investitori potrebbero prendere in considerazione un aumento dell’allocazione di capitale in obbligazioni di paesi quali India, Indonesia, Messico o Brasile, dove i rendimenti del debito sovrano si aggirano in una fascia tra il 6% e il 7%.
Il cambiamento è la chiave del successo degli emergenti
I mercati emergenti sono una storia di cambiamento, come dimostrano gli ultimi decenni in cui abbiamo assistito a drastici spostamenti dell’economia, trainati in parte da cambiamenti dei fattori demografici, dall’aumento del consumismo e dall’adozione di nuove innovazioni tecnologiche. La Cina è un fulgido esempio di un mercato emergente che nel giro di pochi decenni si è trasformato da società agraria a superpotenza globale. Per questi e altri motivi, dice l’analista, le azioni dei mercati emergenti rappresentano un’opportunità d’investimento interessante.
Tuttavia molti investitori restano ancorati al passato per quanto riguarda la loro opinione sui mercati emergenti, e non riconoscono le nuove opportunità che si presentano oggi. Da qui, sottolinea Pillai, è importante non limitarsi a pensare alle opportunità del momento, ma posizionarsi anche in vista del futuro.
Maquali sono concretamente le opportunità di investimento nei mercati emergenti? Nel reddito fisso, gli investitori hanno assistito a un ampliamento delle opportunità, tra cui titoli di Stato (sovrani) e il credito societario. L’universo obbligazionario dei mercati emergenti è cresciuto da USD 0,3 trilioni nel 1995 a USD 21,5 trilioni nel 2019. Con gli investitori in cerca di rendimento, le obbligazioni dei mercati emergenti possono apparire interessanti, anche se sicuramente non sono esenti da alcuni rischi. Nell’azionario, i mercati emergenti rappresentano poco più del 17% della capitalizzazione di mercato mondiale, pari a 80,9 trilioni di dollari. In questi mercati dinamici si aprono continuamente nuove opportunità per gli investitori esteri, con ponderazioni in aumento nei benchmark principali.
Considerando le prospettive di una maggiore crescita con valutazioni generalmente più basse rispetto ai mercati sviluppati, secondo noi – conclude l’analista – tutto ciò costituisce un caso d’investimento interessante. “Nonostante le incertezze, siamo convinti che in generale un miglioramento dei fondamentali sia di sostegno per l’asset class. Tra questi fondamentali vi è una combinazione di sistemi di tassi di cambio flessibili, una maggiore disciplina fiscale e bilanci sovrani più forti. Nel complesso, riteniamo che i driver strutturali delle azioni siano sostanzialmente intatti, incluso l’aumento del consumismo e della tecnologia. Cerchiamo di investire in aziende che dimostrino di avere un potere di guadagno sostenibile e una resilienza che consenta di far fronte alle incertezze del mercato” conclude.