Notizie Notizie Italia Intesa Sp pensa a rafforzarsi in Italia: obiettivo Banca Marche?

Intesa Sp pensa a rafforzarsi in Italia: obiettivo Banca Marche?

4 Maggio 2010 14:01

“Non abbiamo una regola assoluta: vogliamo rafforzare e razionalizzare la nostra presenza in Italia, soprattutto dove non è adeguata, sia per via organica, sia, dove ci fossero selezionate opportunità di acquisizioni, perseguendole”. Parola di Corrado Passera, amministratore delegato di Intesa SanPaolo, che durante l’assemblea dei soci di venerdì scorso ha spiegato così la strategia di crescita dell’istituto di Ca’ de Sass. Secondo indiscrezioni raccolte da Finanza.com, la preda italiana di Intesa potrebbe essere Banca Marche, il gruppo del Centro Italia che può contare su una rete di 300 sportelli dislocati in Umbria, Marche, Abruzzo, Emilia-Romagna, Lazio e Molise.


“Passera ha detto in sostanza che la banca vuole crescere nelle zone in cui non ha una market share adeguata e l’operazione Banca Marche mi sembra che vada proprio in questa direzione”, spiega un’analista di una primaria banca italiana. Intesa, che già possiede il 7% dell’istituto marchigiano, potrebbe così salire al 51-52% della banca. Un’operazione, sempre secondo le indiscrezioni raccolte da Finanza.com, da circa 700-800 milioni di euro.


Una cifra che corrisponde ai soldi che dovrebbero entrare nelle casse di Intesa SanPaolo qualora venissero confermate le indiscrezioni riportate la settimana scorsa dal quotidiano francese “La Tribune”: in sostanza il Credit Agricole acquisterà oltre 185 sportelli di Intesa, inclusa la Cassa di Risparmio di La Spezia. La transazione rientra nell’accordo di febbraio in cui la banca transalpina si è impegnata a ridurre la quota nel gruppo Mi-To.


E proprio il Credit Agricole aveva tentato l’assalto a Banca Marche nel 2008, offrendo 1,7 miliardi di euro per il 51-52% della banca centro italica. Una cifra molto superiore a quella che pagherebbe adesso Intesa per ottenere la maggioranza dell’istituto, controllato da Fondazione Cr Macerata (20,94%), Fondazione Cr Pesaro (20,94%) e Fondazione Cr Jesi (10,03%), che lo scorso anno ha realizzato un utile netto di 94 milioni di euro.


I tempi dell’operazione non sono ancora certi, visti gli altri dossier che Intesa SanPaolo deve affrontare in questo momento. In primis l’ipo della controllata Fideuram: un collocamento del 60% dovrebbe far aumentare di 40-50 punti base il Core tier 1 della banca guidata da Corrado Passera.


Oltre a tutto questo, bisogna tener conto della spaccatura all’interno della Compagnia di SanPaolo dove 13 consiglieri su 21 hanno chiesto una convocazione urgente per porre la fiducia nei confronti di Angelo Benessia, il presidente della fondazione torinese primo azionista di Ca’ de Sass. Al centro la questione della nomina del presidente del Consiglio di gestione di Intesa SanPaolo, dopo la rinuncia di Siniscalco e la conferma di Andrea Beltratti e Roberto Firpo come unici candidati. Una situazione che potrebbe portare alla riconferma di Enrico Salza, attuale presidente del Cdg, la cui uscita era data per certa solo una settimana fa. Oggi il Cds di Intesa ha istituito al proprio interno il Comitato nomine che sarà chiamato a formulare le proposte allo stesso Cds sul rinnovo del Consiglio di gestione.