Notizie Notizie Italia Intesa Sanpaolo valuta la ritirata da Russia, ecco i dettagli dell’esposizione della maggiore banca italiana

Intesa Sanpaolo valuta la ritirata da Russia, ecco i dettagli dell’esposizione della maggiore banca italiana

3 Marzo 2022 15:55

Intesa Sanpaolo si sta interrogando su cosa fare con la propria presenza in Russia. “La nostra presenza in Russia è oggetto di valutazioni strategiche“, ha spiegato un portavoce di Intesa Sanpaolo. “Condanniamo totalmente quanto sta accadendo e siamo impegnati ad aiutare tutte le nostre persone in Ucraina fornendo accoglienza, nei Paesi in cui operiamo, ai colleghi ucraini”, ha aggiunto il portavoce della banca.

I numeri di Intesa in Russia

Il gruppo bancario guidato da Carlo Messina conta in Russia 28 filiali di Banca Intesa, circa 970 dipendenti e 1 miliardo di euro di asset. Il totale dei prestiti di Intesa Sanpaolo alla clientela russa ammonta a circa 5,6 miliardi di euro, ovvero l’1,1% del totale degli impieghi del gruppo. Intesa Sanpaolo, inoltre, è parte di una joint venture paritaria con la banca russa Gazprombank, la terza più grande del paese (che però al momento non è stata inserita nella lista di sette banche russe fuori dal sistema SWITF).

L’esposizione di Intesa risulta contenuta rispetto ai circa 12 miliardi di euro di asset controllati in territorio russo dalla concorrente UniCredit.

Proprio nelle ultime ore sono arrivate indiscrezioni riportate da Reuters secondo le quali il ceo di UniCredit Andrea Orcel avrebbe deciso di congelare il piano per l’acquisizione di Banco BPM dopo le perdite del titolo UCG, che ha visto la propria capitalizzazione scendere di oltre un quinto dall’invasione russa in Ucraina.

Banche Ue in ritirata dalla Russia

Le banche presenti in Russia sono alle prese con l’impatto delle sanzioni finanziarie su Mosca in seguito all’invasione dell’Ucraina. Credit Agricole, Société Générale e ING Groep avrebbero iniziato azioni per ridurre il rischio sospendendo le attività legate alla Russia, stando a quanto riportato dall’agenzia Bloomberg.

In particolare SocGen, tra le banche europee maggiormente esposte in Russia, ha avvertito che, nel peggiore degli scenari paventati, i suoi asset presenti nel paese potrebbero essere confiscati. “Il gruppo ha cuscinetti più che sufficienti per assorbire le conseguenze di uno scenario potenzialmente estremo, in cui la banca verrebbe privata dei suoi diritti di proprietà sugli asset bancari in Russia. Il gruppo sta gestendo il proprio business in Russia con la massima cautela e selettività, sostenendo al contempo i suoi clienti storici”. Société Générale ha un’esposizione verso la Russia di circa 20 miliardi di dollari. Gli utili che incassa con il suo business in Russia incidono per il 3% sul totale.