Intesa Sanpaolo supera (quasi) indenne la stretta Bce sugli Npl e warning SocGen, titolo guarda a resistenza a quota 2,11 euro
Settimana decisamente movimentata a Piazza Affari per Intesa Sanpaolo dopo la nuova raccomandazione da parte della BCE sui crediti non performanti. La notizia ha provocato un’ondata di vendite su tutto il settore bancario italiano, con anche il titolo Intesa che ha ceduto complessivamente il 3,5% nelle sedute di lunedì e martedì, per poi rimbalzare il giorno seguente con un rialzo del 3,8%. Ieri sono tornate le vendite sull’istituto di credito che ha perso lo 0,9% condizionato dal warning di SocGen.
Oggi il titolo segna un buon rialzo (+1,22% a 2,038 euro) in linea con l’andamento positivo del mercato.
Dopo la nota dell’11 gennaio di Banca Mps circa la lettera Bce di dicembre con nuove raccomandazioni sugli Npl, martedì è emerso che la BCE ha inviato lettere a tutte le banche italiane, con la richiesta di azzerare gli NPL nell’arco dei prossimi anni tenendo conto delle specificità di ogni istituto. Un’indicazione che ha interessato anche gli altri protagonisti del settore, contribuendo ad alimentare le tensioni che sono state in parte smorzate dalle rassicurazioni sugli impatti contenuti legati alle richieste della BCE.
In un comunicato rilasciato martedì Intesa Sanpaolo ha precisato che le raccomandazioni sui crediti deteriorati tengono conto delle specificità di ciascuna banca, e che non vede impatti significativi sui target di natura economica e patrimoniale del 2018 e del piano 2018-21.
Warning SocGen bilanciato da calo febbre da spread
Come se non bastasse, a condizionare il sentiment dell’intero comparto bancario è arrivato anche il profit warning lanciato ieri da Societè Generale che ha chiuso in netto calo (-5,8%) la seduta di ieri sulla Borsa di Parigi. Il gruppo ha fatto sapere che per via delle difficili condizioni dei mercati finanziari, gli ultimi tre mesi dello scorso anno vedranno un crollo di circa il 20% dei ricavi, con una flessione nell’ordine del 10% per l’intero 2018. Un alert che crea ulteriori apprensioni tra i bancari.
Di contro indicazioni confortanti arrivano dal fronte spread, sceso ai minimi da settembre sotto la soglia dei 250 pb.
Intesa Sanpaolo: titolo in laterale tra supporto 1,89 e resistenza 2,11 euro
Intesa Sanpaolo ormai da ottobre naviga in una fase laterale di breve periodo compresa tra la resistenza statica collocata a 2,11 euro e il supporto statico a 1,89 euro. Nelle ultime sedute in particolare, il titolo sta affrontando la trend line ribassista di medio periodo descritta dai massimi del maggio e settembre 2018.
Un primo segnale di forza dunque sarebbe al break di tale resistenza dinamica, anche se il segnale più forte resta il break di 2,11 con target a 2,163 e 2,3 euro. RSI sembra propendere più per uno scenario rialzista essendo in forte divergenza sull’andamento dei prezzi ormai dal minimo di maggio. Va detto però che nulla esclude, essendo l’oscillatore tornato al di sopra del livello intermedio del 50, il ritorno verso la trend disegnata su RSI. Il break della trend rialzista su RSI invece sarebbe molto negativa.
Al ribasso invece il quadro grafico sarebbe in netto deterioramento sul superamento di 1,89 euro. In tal caso i supporti principali sono collocati a 1,8 euro e 1,7 euro.