International Trading Day con IG Markets e Borsa Italiana-Lse

Si è concluso a pomeriggio inoltrato “International Trading Day”, l’evento di formazione gratuito organizzato da IG Markets in collaborazione con Borsa Italiana-London Stock Exchange.
“IG Markets è orgogliosa di aver organizzato un evento formativo con un partner d’eccezione e di prestigio come Borsa Italiana”, ha dichiarato Alessandro Capuano, responsabile della filiale italiana del broker inglese, aprendo la sessione. “L’operatività dei trader online italiani attraverso i CFD sta diventando sempre più diffusa. Per questo vogliamo continuare ad offrire le migliori opportunità per poter conoscere i mercati attraverso strumenti di formazione completi e professionali”.
L’incontro si è svolto in un elegante albergo milanese con la presenza di oltre 300 partecipanti e si è sviluppato sulla falsariga dell’analogo evento tenutosi ieri direttamente nella sede londinese dell’LSE, la prestigiosa Borsa britannica.
La parte introduttiva della giornata di formazione è stata curata da Gabriele Villa, responsabile Private Investors del London Stock Exchange Group che ha sottolineato l’importanza del mercato retail per garantire un elevato grado di liquidità del mercato azionario. L’esperto ha messo in risalto le potenzialità del mercato azionario inglese grazie all’accesso diretto offerto da IG Markets tramite i propri CFD.
“E’ proprio quest’ultimo – ha spiegato Alessandro Capuano – uno degli aspetti vincenti dei CFD azionari offerti da IG Markets. “Attraverso l’accesso diretto al mercato (DMA – Direct Market Access, ndr) la liquidità sui nostri CFD è esattamente identica a quella del book del mercato azionario di riferimento. Il DMA garantisce un’elevata trasparenza sul processo di formazione dei prezzi”. Grazie a questa funzionalità, ad esempio, è possibile immettere un prezzo a metà strada tra la miglior offerta in acquisto (Bid) e la miglior offerta in vendita (Ask) del book garantendo quindi di essere eseguiti alle migliori condizioni di mercato possibili. Un’opportunità che resta esclusa ai tradizionali CFD OTC che proprio per questo limitano, in maniera spesso molto accentuata, la possibilità di guadagno per i trader. 
La manifestazione è stata incentrata sull’analisi delle potenzialità del trading effettuato attraverso i CFD azionari e sulle diverse strategie operative attuabili sul mercato valutario. Sul palco dei relatori si sono alternati 3 trader professionisti che hanno mostrato, sul campo, esempi di operatività con i CFD.
Luca Barillaro, trader professionista e consulente indipendente con una significativa esperienza maturata a Londra, ha posto la sua attenzione sull’operatività con i CFD sul mercato inglese mostrandone alcune peculiarità che ne fanno un interessante terreno di conquista anche per gli investitori italiani.
“Quello inglese è il mercato azionario più liquido del mondo”. “L’investimento su titoli inglesi consente di puntare su azioni caratterizzate da una bassa correlazione con il mercato italiano favorendo un’efficace strategia di diversificazione” ha sottolineato a più riprese l’esperto che ha fatto vedere in tempo reale quanto sia estremamente liquido anche il mercato delle small e mid cap inglesi, a differenza di quanto avviene su altri mercati dimensionalmente meno importanti. “L’accesso al mercato azionario inglese viene spesso accantonato dagli investitori privati italiani per la presenza del Stamp Duty, una tassa simile al fissato bollato che vigeva sul mercato italiano negli anni passati e che ammonta allo 0,5% del controvalore di ogni operazione aperta sul mercato azionario”. Per ovviare a questo oneroso inconveniente è possibile operare attraverso i CFD, prodotti derivati che replicano al rialzo e al ribasso la performance del titolo azionario sottostante ad un costo commissionale decisamente più abbordabile.
“Quello inglese è il mercato azionario più liquido del mondo”. “L’investimento su titoli inglesi consente di puntare su azioni caratterizzate da una bassa correlazione con il mercato italiano favorendo un’efficace strategia di diversificazione” ha sottolineato a più riprese l’esperto che ha fatto vedere in tempo reale quanto sia estremamente liquido anche il mercato delle small e mid cap inglesi, a differenza di quanto avviene su altri mercati dimensionalmente meno importanti. “L’accesso al mercato azionario inglese viene spesso accantonato dagli investitori privati italiani per la presenza del Stamp Duty, una tassa simile al fissato bollato che vigeva sul mercato italiano negli anni passati e che ammonta allo 0,5% del controvalore di ogni operazione aperta sul mercato azionario”. Per ovviare a questo oneroso inconveniente è possibile operare attraverso i CFD, prodotti derivati che replicano al rialzo e al ribasso la performance del titolo azionario sottostante ad un costo commissionale decisamente più abbordabile.
Bruno Moltrasio, consulente di formazione IG Markets, ha illustrato i principi cardine dello spread trading, la strategia che punta contemporaneamente al rialzo e al ribasso su due distinte asset class (azioni, indici, settori), al fine di sfruttare la forza relativa tra i due strumenti. Una tecnica operativa che ha interessanti ritorni nel medio termine consentendo di evitare i rischi legati alla semplice direzionalità del mercato.
Saverio Berlinzani, professionista del forex, ha invece mostrato come trarre profitto attraverso operazioni di trading sul mercato valutario sfruttando livelli fondamentali sui quali i cambi lavorano, tracciabili in maniera precisa con delle linee orizzontali. L’esperto ha inoltre spiegato come porre in essere una strategia di copertura del rischio di cambio, un passo necessario per chi voglia puntare su titoli inglesi evitando di esporsi alle fluttazioni del cambio euro/sterlina.