Inps: pensioni superano i 18 milioni, più del 63% con importo inferiore a 750 euro al mese
A inizio 2016 le pensioni erogate dall’Inps superavano quota 18 milioni, con una “forte concentrazione nelle classi basse” di importo. Più della metà avevano, infatti, un assegno inferiore ai 750 euro al mese. Sono solo alcune delle indicazioni contenute nell’osservatorio delle pensioni diffuso oggi dall’Inps, secondo cui “al primo gennaio 2016, le pensioni erogate dall’Inps, con esclusione di quelle a carico delle gestioni dipendenti pubblici ed ex-Enpals, sono 18.136.850. Di queste, 14.299.048 sono di natura previdenziale, cioè derivano dal versamento di contributi previdenziali, mentre le altre 3.837.802, che comprendono invalidità civili, indennità di accompagnamento, pensioni e assegni sociali, sono di natura assistenziale”.
Soffermandosi sull’analisi della distribuzione per classi di importo mensile delle pensioni, l‘istituto di previdenza nazionale segnala che il 63,4% delle pensioni ha un importo inferiore a 750 euro. Questa percentuale per le donne raggiunge il 77,1%. Si tratta però, spiega l’Inps, solo una misura indicativa della “povertà”, visto che molti pensionati sono titolari di più prestazioni pensionistiche o comunque di altri redditi.
Nel 2015 la spesa complessiva per le pensioni è stata di 196,8 miliardi di euro, di cui 176,7 miliardi sostenuti dalle gestioni previdenziali. Oltre la metà delle pensioni è in carico alle gestioni dei dipendenti privati delle quali quella di maggior rilievo (95,7%) è il fondo pensioni lavoratori dipendenti che gestisce il 49,2% del complesso delle pensioni erogate e il 61,8% degli importi in pagamento. Le gestioni dei lavoratori autonomi erogano il 27,2% delle pensioni per un importo in pagamento del 23,6% mentre le gestioni assistenziali gestiscono il 21,2% delle prestazioni con un importo in pagamento di poco superiore al 10% del totale.
Dall’osservatorio dell’Inps emerge che nel 2015 sono state liquidate 1.120.638 nuove prestazioni, delle quali il 51% di natura assistenziale. Le prestazioni di tipo previdenziale sono costituite per il 66,1% da pensioni di vecchiaia, categoria che comprende anche le pensioni anticipate e di anzianità, oltre che i prepensionamenti, erogate nel 55,4% dei casi a uomini. Il 7,4% sono invece pensioni di invalidità previdenziale (il 48,8% erogate a maschi), mentre il 26,5% pensioni ai superstiti (l’88,1% erogate a donne).
Le prestazioni di tipo assistenziale sono costituite per il 22,3% da pensioni e assegni sociali (il 35,9% erogate a uomini) e il 77,7% da prestazioni a invalidi civili (il 40,1% conferite a maschi).
La distribuzione territoriale mostra che l’Italia settentrionale usufruisce del maggior numero di prestazioni pensionistiche. Il 48,1% delle pensioni viene infatti percepito da residenti in questa zona e a loro è destinato il 54,9% delle somme stanziate a inizio anno. Il 19,2% delle prestazioni viene, invece, erogato nel Centro Italia (per un totale del 19,7% dello stanziamento), e il 30,5% nel sud e nelle Isole, cui è riservato il 24,7% della somma totale. Il restante 2,2% è rappresentato da pensioni erogate a residenti all’estero, cui è riservato lo 0,65% dello stanziamento.
L’età media dei pensionati è di 73,6 anni, con una differenza fra i due generi di 4,5 anni (71 anni gli uomini e 75,5 le donne). Infine è da rilevare che l’età media alla decorrenza del pensionamento è in aumento, passando, per la pensione di vecchiaia dai 62,9 del 2010 ai 65,4 anni dei primi due mesi del 2016 e, per le pensioni di anzianità, da 59,1 anni a 60,6 nello stesso periodo.