Notizie Notizie Italia Ing Group in fuga dai titoli di Stato italiani e spagnoli

Ing Group in fuga dai titoli di Stato italiani e spagnoli

21 Settembre 2011 08:54

 La prudenza non è mai troppa, e Ing Group lo sa bene. Così, il gruppo finanziario olandese da un lato ascolta l’ Italia e la Spagna sfidare i downgrade delle agenzie di rating e la preoccupazione dei mercati europei, nella certezza che i loro piani di austerity ripareranno il debito pubblico in breve tempo. Ma dall’altro lato, spaventato dal calo di oltre il 30% registrato sui listini del Vecchio Continente, l’istituto dei Paesi Bassi ha ridotto l’esposizione ai rispettivi titoli di Stato: non si sa mai.


 


La strategia di Ing Group


 


Così, stando alle cifre (disponibili sul sito del gruppo) che lo strategist  Koos Timmermans presenterà al l’odierna Bernstein Conference di Londra, nel terzo trimestre le attività bancarie e assicurative di Ing hanno tagliato rispettivamente di 2,5 e 0,1 miliardi di euro i loro investimenti sui titoli italiani (che restano comunque i più rilevanti rispetto alle altre regioni del Sud Europa), e di 0,6 miliardi quelli sui Bonos spagnoli. In altre parole, al 15 settembre, gli olandesi possedevano solo 4,7 miliardi di euro in debito sovrano italiano, e 1,7 in debito spagnolo. Invariata invece l’esposizione ai titoli greci e portoghesi.


 


Il rapporto di Fitch


 


Proprio ieri Fitch Ratings, nel report “European Banks and Market Turmoil”, aveva reso noto che l’esposizione di Ing ai titoli italiani superava i 7 miliardi di euro alla fine del 2010. Cifra che ora evidentemente è da correggere, ed è probabile che in futuro bisognerà  rivedere anche le cifre relative ai titoli posseduti dagli altri principali gruppi europei. Stando a quanto rilevato dall’agenzia di rating americana, alla fine dell’anno scorso la maggior quantità di titoli di Stato italiani stazionava, oltre che – come è ovvio – negli istituti nostrani, anche in quelli francesi, tedeschi e britannici, presenti in maniera importante nel nostro Paese. In particolare, la francese Bnp Paribas possiede titoli di Stato italiani per 27,9 miliardi di euro, e obbligazioni bancarie per 4,4 miliardi. Credit Agricole detiene invece 10,7 miliardi in titoli di Stato e 1,9 miliardi di obbligazioni del Belpaese. Tra gli istituti tedeschi, Commerzbank è la più sbilanciata, con oltre 11 miliardi di titoli sul debito italiano, mentre Deutsche Bank e Hypo Bank seguono a ruota con oltre 7 miliardi investiti nel nostro Paese. Oltremanica, le britanniche Hsbc e Barclays alla fine dello scorso anno possedevano oltre 9 miliardi di titoli di Stato italiani.


 


Le aste sui bond


 


Quale sia la situazione attuale degli istituti europei rispetto ai government bonds del nostro Paese è ancora da appurare. Intanto, nell’ultima asta di titoli quinquennali, lo scorso 13 settembre, l’Italia ha venduto circa 6,6 miliardi di euro in titoli, vicino al tetto massimo della forchetta, con un rendimento salito ai massimi da cinque anni: il 5,6%. Il bid-to-cover ratio è calato a 1.279 dall’1,93 della precedente asta. Forse un segnale di fuga dai titoli italiani, ma forse no: resta infatti alta la presenza di titoli governativi nelle banche italiane, mentre sul mercato secondario va messo in conto l’intervento della Banca centrale europea nell’acquisto di titoli di Stato dell’Eurozona.