L’incubo fallimento investe Lisbona: Moody’s dà scacco matto al Portogallo
Scacco matto al Portogallo. L’incubo fallimento dopo Atene investe Lisbona. La scure di Moody’s si è abbattuta sul paese lusitano: l’agenzia di rating ha messo sotto esame per un possibile declassamento il rating Aa2, pur confermando la valutazione P-1 del debito a breve. Il rating potrebbe essere ridotto di uno, al massimo due scalini. Una manovra, che dovrebbe concludersi nel giro di tre mesi ma la cui incisività è destinata a risuonare a lungo sulle Borse.
Come spiega Anthony Thomas, vice-presidente senior della divisione di Moody’s che si occupa del rischio del debito sovrano “la revisione in vista di un possibile declassamento considererà l’eventuale riposizionamento del rating del Portogallo per riflettere il deterioramento potenzialmente continuo della metrica del debito pubblico”. “Nell’ambito di un’economia piccola e in crescita lenta, tale metrica del debito potrebbe non essere più in linea con un rating Aa2”, osserva l’esperto.
Le cause della deriva portoghese sono da ricercare “in casa”. L’indebolimento delle finanze di Lisbona riflette, infatti, il fallimento dei governi del Paese nel limitare il deficit pubblico, da quando il Portogallo ha fatto il suo ingresso nell’Eurozona. Ma non tutto è perduto. Di recente il Lisbona ha ribadito la sua volontà di raggiungere o anche superare i target di riduzione del deficit pubblicati nel suo ultimo programma di stabilità e crescita. Ma al di là delle parole, il mercato chiede fatti.
Secondo Thomas, però, il debito pubblico del Paese non è insostenibile. Sebbene la Grecia si trovi di fronte difficoltà fiscali molto più gravi di quelle portoghesi, l’esperto ritiene però “inevitabile per Lisbona un prolungato periodo in trincea fin tanto che non saranno corretti gli squilibri finanziari” del Paese.
Di fronte a questo scenario le Borse europee, dopo qualche ora di calma apparente, ampliano le perdite. Parigi cede l’1,31%, Francoforte lo 0,80% e a Milano il Ftse Mib segna -1,71% e il Ftse All Share -1,58%. Atene arretra del 2,45%, Madrid del 2,29% e Lisbona del 3,5%. La paura di un contagio della crisi greca spinge soprattutto gli investitori all’acquisto dei Bund tedeschi, allargando così il differenziale con i titoli di stato degli altri paesi.
Il rendimento del Bund decennale è sceso a 2,87, toccando nuovi minimi dallo scorso anno e aumentando le distanza fra i titoli della Grecia (spread di 700 punti), ma anche di Spagna (127 punti) e Regno Unito (102). Tensione anche per l’Italia, dove il differenziale sale a 118 per il decennale mentre si segnala anche un aumento dei titoli a 5 anni a 117 punti. “Nonostante i rendimenti del Bund siano molto bassi – spiega un analista – gli investitori in questa fase preferiscono non rischiare”. E il Portogallo? Il rendimento dei titoli di stato portoghesi a dieci anni è schizzato: è salito al 5,63% e lo spread con i corrispondenti bund tedeschi ha toccato il record storico di 280 punti base. E questo potrebbe essere solo l’inizio di una nuova stagione, che nessuno è in grado di decifrare.