In casa Tiscali c’è meno cassa, per analisti regolamento di conti per debiti scaduti
Tiscali non ha paura. Il titolo dell’Isp sard0, in barba alle ultime indicazioni sul fronte conti, segna un +0,25% a 0,08 euro. Eppure per gli analisti non c’è da essere allegri. Basta sfogliare l’aggiornamento mensile sulla posizione finanziaria netta della società per capire il perché: Tiscali ha mostrato a novembre un peggioramento passando da -202,7 milioni a -206,9 milioni.
“Tale peggioramento è causato essenzialmente dal pagamento dei debiti commerciali scaduti che sono scesi a novembre di 5,3 milioni a 32,5 milioni”, commentano gli analisti di Equita che confermano il rating hold e il target price a 0,11 euro. Si tratta di una notizia neutrale, ribadisce anche Andrea De Vita di Banca Akros che su Tiscali conferma il reduce con target di prezzo a 0,08 euro.
Secondo un esperto interpellato da Finanza.com, che preferisce mantenere l’anonimato, la comunicazione della posizione finanziaria dell’Isp sardo non è molto significativa. Il motivo? “Il giudizio sul titolo non cambia: la situazione di Tiscali rimane difficile a causa della limitata disponibilità finanziaria del gruppo”, osserva l’esperto, ricordando che “l’andamento operativo del business nel 2010 in termini di clienti, fatturato e margini non è stato brillante”.
Eppure a novembre Tiscali ha bruciato circa 4,5 milioni di euro di free cash flow. “Sulla base delle nostre stime, da inizio anno la società ha mandato in fumo qualcosa come 16 miliardi di euro da operazioni di carattere organico”, calcolano gli analisti di Mediobanca Securities.Il broker nel report uscito oggi in cui ha confermato la posizione neutral sul gruppo indicando un target di 0,09 euro è convinto che ancora più significativo sia l’andamento della cassa a disposizione scesa da 10,5 milioni di euro a 6,18 milioni. “Questo – concludono gli esperti di Piazzetta Cuccia – lascia la società con una bassa capacità di investire nella crescita del suo business”.