Notizie Notizie Italia Eni ha ancora in ballo l’affaire Galp, per analisti il prezzo di 4,7 mld di euro non è giusto

Eni ha ancora in ballo l’affaire Galp, per analisti il prezzo di 4,7 mld di euro non è giusto

3 Gennaio 2011 13:55

Piazza Affari ha definitivamente digerito gli iniziali problemi nel calcolo dell’indice di riferimento, legati al debutto dello spin-off Fiat. L’indice principale Ftse Mib era rimasto fermo per oltre due ore nel mattino per motivi tecnici, per esser ricalcolato poi con i nuovi fattori e segnare però un calo nelle prime fasi non coerente con i guadagni in atto su tutti i titoli principali. Con il conteggio dei prezzi di riferimento rettificati di Fiat l’intero quadro sembra ora nella normalità. L’Ftse Mib sale dell’1,21% a 20.416 punti. Nel paniere principale è naturalmente Fiat la star del giorno: Fiat Spa quota a 6,98 euro, mentre Fiat Industrial scambia adesso 8,85 euro. L’azionista Exor è in crescita dell’0,69% a 24,85 euro.


Corrono i bancari con Unicredit (+2,26% a 1,583 euro) e Intesa Sanpaolo (+1,48% a 2,06 euro). Ordini d’acquisto anche su Telecom Italia (+1,86% a 0,985 euro). Si mette in luce anche Eni, che sale dell’0,55% a 16,43 euro, in scia al rafforzamento deI prezzi del greggio, che stanno continuando a salire sui mercati europei, sulla scia delle rinnovate speranze di una ripresa dell’economia americana, grossa consumatrice di energia combustibile.


Il mercato petrolifero a Londra è rimasto chiuso oggi, come la maggior parte dei mercati finanziari della Gran Bretagna. I soli scambi sono quelli sui circuiti elettronici dove il Brent del Mare del Nord, consegna febbraio, è cresciuto di 1,15 dollari dalla chiusura di venerdì a 95,80 dollari a barile e il Wti, stessa consegna, è progredito di 71 cents a 92,10 dollari, un livello mai più toccato dall’ottobre 2008.


A tenere alta la soglia di attenzione sulla compagnia petrolifera di San Donato contribuisce anche la speculazione. Secondo quanto ricostruito dal Diario Economico , Eni sarebbe intenzionata a cedere la propria quota pari al 33,34% detenuta in Galp a Petrobras per 4,7 miliardi di euro, ossia al prezzo di 17 euro per azione.  “Il prezzo ci sembra piuttosto alto perché implica un premio del 18% rispetto al prezzo di chiusura di venerdì di 14,34 euro”, commentano gli analisti di Banca Akros, confermando il rating neutral con target a 18 euro sul Cane a sei zampe.


“Considerando che alla fine del 2010 è scaduto il patto degli azionisti della società portoghese, Eni ha già svelato che le sue intenzioni su Galp sono o di acquisire tutto il controllo della società oppure di vendere la quota in suo possesso, che è stata acquisita ad un prezzo di 900 milioni di euro nel 2000”. Pertanto il broker ribadisce che il prezzo ipotizzato dal quotidiano è troppo esoso anche se non è escluso che Petrobas, per allettare Eni, possa decidere di includere nel deal altri asset. Al di là delle ipotesi ora solo sulla carte, la concretizzazione dell’operazione secondo gli esperti di Banca Akros sarebbe comunque positiva perché potrebbe fornire ulteriori sorprese in termini di prezzo.