Imprese: in Italia dominano le small size, in calo il tasso di mortalità
Piccole, anzi piccolissime. Il panorama delle imprese italiane si conferma formato prevalentemente da realtà di piccolissime dimensioni. L’ultima fotografia scattata dall’Istat relativamente all’imprenditorialità in Italia vede, relativamente al 2013, l’86,4% delle unità produttive con dipendenti appartiene al segmento delle “micro-imprese” (meno di 10 addetti) che assorbono il 20,5% degli addetti complessivi. La quota più alta di micro-imprese (90,3%) si riscontra nei settori delle Costruzioni e del Commercio, la più bassa nell’Industria in senso stretto (71,9%).
Tasso mortalità in calo all’8,9%, stabile quello di natalità
Le imprese con dipendenti nate nel 2014 sono stimate 111.823. Il tasso di natalità rimane pressoché stabile, passando dall’8,1% nel 2013 all’8,2% nel 2014. Il tasso di mortalità registra invece un calo di 0,3 punti percentuali tra il 2012 e il 2013 (da 9,2% a 8,9%).
Le imprese con dipendenti nate nel 2014 sono stimate 111.823. Il tasso di natalità rimane pressoché stabile, passando dall’8,1% nel 2013 all’8,2% nel 2014. Il tasso di mortalità registra invece un calo di 0,3 punti percentuali tra il 2012 e il 2013 (da 9,2% a 8,9%).
Quota nuovi dipendenti in calo, la maggioranza sono under 30
Nel 2013 la quota di dipendenti delle nuove imprese sul totale dipendenti è sceso all’1,5% dal 2,1% del 2008. È il settore delle Costruzioni a registrare il calo maggiore sia di nuovi dipendenti sia di quelli che perdono l’occupazione: i primi (“job creation”) passano da 4,4% nel 2008 a 2,6% nel 2013; i secondi (“job destruction”) da 5,0% a 3,6%.
Nel 2013 la quota di dipendenti delle nuove imprese sul totale dipendenti è sceso all’1,5% dal 2,1% del 2008. È il settore delle Costruzioni a registrare il calo maggiore sia di nuovi dipendenti sia di quelli che perdono l’occupazione: i primi (“job creation”) passano da 4,4% nel 2008 a 2,6% nel 2013; i secondi (“job destruction”) da 5,0% a 3,6%.
Le imprese nuove nate assumono occupati dipendenti relativamente più giovani (gli occupati under30 sono il 29,3% contro il 16,2% di quelli di imprese già attive) ma hanno anche quote più basse di lavoratori “full-time” (58,4% contro 77,1%) e a tempo indeterminato (71,0 contro 88,7%).
Le imprese con dipendenti che sopravvivono a cinque anni dalla nascita registrano un aumento della dimensione media da 3,2 addetti nel 2008 a 5,5 nel 2013. La crescita più elevata si ha nel settore Altri Servizi (da 3,3 a 6,7 addetti in media ).
Nel 2014 l’incidenza delle imprese High-growth (quelle con crescita media annua di dipendenti superiore al 20% per tre anni consecutivi) sul complesso delle imprese passa da 2,5% del 2013 a 2,7% nel 2014.
Tra gli imprenditori delle nuove imprese con dipendenti oltre sette su 10 sono uomini (71,2%), più della metà hanno tra i 30 e i 49 anni (56,7%) e quasi nove su 10 sono nati in Italia (86,8%). Nelle imprese High-growth e Gazelle (cioè le imprese High-growth giovani) la percentuale di imprenditori maschi è maggiore (rispettivamente 75,8 e 74,4%) ma anche l’età è più alta (56,1 e 52,9% di imprenditori ultracinquantenni) mentre i nati in Italia superano il 95%.