Impennata Unicredit non basta a Piazza Affari, super euro frena Borse UE. Oro riavvicina quota 2.000 $
Seduta altalenante quella di oggi per Piazza Affari. La Borsa milanese, così come le altre Borse Ue, confermano il periodo di sottoperformance rispetto a Wall Street pagando il consistente rafforzamento dell’euro rispetto al dollaro, così come i riscontri deboli sulla crescita a cui si aggiunge l’allerta contagi che coinvolge diversi paesi Ue. In tal senso, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha avvisato che i prossimi mesi saranno difficili.
Il Ftse Mib ha così chiuso debole a 19.841 punti (-0,03%). In calo anche Dax (-0,42%) e Cac 40, mentre l’Ibex ha strappato +0,69%.
All’indomani della Fed, che ha rivisto l’obiettivo di inflazione indicando un average inflation target (AIT) intorno al 2% (ossia consentirà uno sforamento temporaneo del 2%), gli investitori hanno continuato a vendere massicciamente il dollaro. La decisione della Fed di spostare gli obiettivi sull’inflazione significa che l’istituto si concentrerà maggiormente sulla crescita, con gli investitori che pronosticano tassi più bassi più a lungo.
L’effetto Fed ha spinto a un balzo dell’euro/dollaro fino a 1,19, mentre è ripresa la corsa dell’oro (in salita di oltre il 2% in ara 1.980 $) e dell’argento.
Telecom rifiata prima del cda, nuovo tonfo per Diasorin
Anche oggi a Piazza Affari sotto i riflettori Telecom Italia (-0,22%% a 0,4008 euro) che ha preso fiato dopo il rally di ieri a seguito del semaforo verde del governo al percorso per la creazione di una newco per la gestione della rete a banda larga. Lunedì è previsto il cda della tlc che dovrebbe dare il via libera all’operazione Fibercop, il veicolo di nuova costituzione, in cui sono previsti il trasferimento della rete secondaria con la partecipazione del fondo KKR, e le attività in essere in FlashFiber, la joint-venture tra TIM e Fastweb.
In moderato rialzo dello 0,3% invece Enel. Stando a quanto riporta il Sole 24 Ore entro inizio settembre dovrebbe arrivare una nuova offerta vincolante di Macquarie per il suo 50% in Open Fiber. La valutazione dovrebbe essere di circa 7,7 miliardi (6 mld di equity, il resto debito). Un’uscita di Enel da Open Fiber è vista come un ulteriore passo a favore della realizzazione della rete unica.
Continua il momento no di Diasorin (-4,83%) dopo l’oltre -8% della vigilia scatenato dalle parole del ceo della società di diagnostica molecolare, Carlo Rosa, che ha detto in un’intervista che finché in Italia non ci saranno regole chiare sul biotech, la società non farà ricerca clinica. Il titolo Diasorin rimane comunque il migliore Ytd del Ftse Mib con oltre +26%.
Unicredit regina di giornata
Tra le banche, in affanno ieri, spicca il +3,45% a 8,447 euro di Unicredit, miglior titolo di tutto il Ftse Mib. Da inizio mese il titolo segna quasi +10% con una netta sovraperformance rispetto all’indice bancario italiano e all’intero Ftse Mib. Tra gli analisti si conferma la prevalenza dei buy sul titolo con un prezzo obiettivo medio di 9,82 euro, ossia il 16% sopra i livelli attuali.
Segno meno invece per Mediobanca (-0,98%) con Ferrero che ha smentito le indiscrezioni riportate da Il Sole 24 Ore circa dialoghi in corso con Leonardo del Vecchio a tema azionariato di Mediobanca. Del Vecchio, fondatore di Luxottica, questa settimana ha ottenuto il via libera della Banca centrale europea per aumentare la propria partecipazione oltre la soglia del 10%.