Fed manda alle stelle l’euro/dollaro, Borse UE smarriscono bussola. Sul Ftse Mib occhi su Enel, TIM e Unicredit

La Fed spariglia le carte e Piazza Affari, così come le altre Borse UE, fatica a ritrovare la retta via. Il Ftse Mib, che già ieri aveva sofferto con -1,44% (peggior Borsa Ue) oggi ha aperto in buon recupero per poi subito virare nuovamente in rosso. toccando un minimo a 19.686 punti.
All’indomani della Fed, che ha rivisto l’obiettivo di inflazione indicando un average inflation target (AIT) intorno al 2% (ossia consentirà uno sforamento temporaneo del 2%), gli investitori del Vecchio continente si concentrano più sulla delicata situazione economica e sull’aumento dei contagi in diversi paesi dell’UE, Italia compresa, che potrebbe rallentare la ripresa. In aggiunta, pesa il balzo dell’euro arrivato in area 1,19 contro il dollaro.
Infatti, a seguito delle parole di Powell, il dollaro è inizialmente sceso bruscamente nei confronti dello yen e dell’euro, ma si è invertito quando i rendimenti dei Treasury USA a lungo termine sono tornati ai livelli più alti degli ultimi mesi (tasso Treasury a 10 anni in area 0,77%).
“Il nuovo linguaggio Fed offre loro la flessibilità per spingere un po’ più l’economia prima di prendere in considerazione l’aumento dei tassi di interesse e dà il via libera a un più modesto irripidimento della curva dei rendimenti e alla debolezza del dollaro”, rimarcano gli analisti di ING.
Telecom non si ferma
Anche oggi a Piazza Affari si muove bene Telecom Italia (+2,9% in area 0,4134 euro) in scia al semaforo verde del governo al percorso per la creazione di una newco per la gestione della rete a banda larga. Lunedì è previsto il cda della tlc che dovrebbe dare il via libera all’operazione Fibercop, il veicolo di nuova costituzione, in cui sono previsti il trasferimento della rete secondaria con la partecipazione del fondo KKR Infrastructure, e le attività in essere in FlashFiber, la joint-venture tra TIM e Fastweb.
In calo dello 0,35 per cento Enel dopo l’oltre -2% della vigilia. Stando a quanto riporta il Sole 24 Ore entro inizio settembre dovrebbe arrivare una nuova offerta vincolante di Macquarie per il suo 50% in Open Fiber. La valutazione dovrebbe essere di circa 7,7 miliardi (6 mld di equity, il resto debito). Un’uscita di Enel da Open Fiber è vista come un ulteriore passo a favore della realizzazione della rete unica.
Tra le banche, in affanno ieri, spicca il +3,15% di Unicredit; oltre +1% anche per Intesa Sanpaolo e Bper.
Attesa per asta Btp
La seduta odierna sarà movimentata da diverse indicazioni macro, tra cui spiccano gli indicatori di fiducia in Italia ed Eurozona. Dagli Stati Uniti giungeranno nel pomeriggio la bilancia commerciale, i redditi e la spesa delle famiglie e la fiducia dei consumatori calcolata dall’università del Michigan. Sul fronte emissioni, il Tesoro offrirà in asta Btp per 7 miliardi e Ccteu per 1,25 miliardi. Intanto dalla Germania è giunto questa mattina il sondaggio Gfk che ha rilevato un peggioramento della fiducia dei consumatori a settembre, dopo tre mesi consecutivi di miglioramento, in scia all’aumento dei contagi da Covid-19.