Notizie Obbligazioni Impennata rendimenti Btp rende meno attraenti gli yield di Enel e delle altre utility di Piazza Affari. Pesa anche il rebus bollette/pagamenti

Impennata rendimenti Btp rende meno attraenti gli yield di Enel e delle altre utility di Piazza Affari. Pesa anche il rebus bollette/pagamenti

28 Settembre 2022 16:35

Alea iacta est, il dado è tratto. Il timore di stop delle forniture di gas dalla Russia si era già concretizzato con l’annuncio da parte di Gazprom della chiusura a tempo indeterminato di Nord Stream 1, come risposta di Putin al tetto al prezzo del petrolio russo deciso dai Paesi del G7. Nella giornata di ieri è arrivata la zampata finale: le due linee del Nord Stream 1 e 2, il gasdotto che trasporta il metano dalla Russia in Europa, hanno subito danni “senza precedenti” nel tratto di mar Baltico tra Danimarca e Svezia. Tanto che le esplosioni sottomarine stanno facendo ribollire la superficie di quel tratto di mare in aree che vanno dai 200 ai 1.000 metri di diametro, come testimoniano le immagini che hanno fatto il giro del mondo. La fuoriuscita, ha avvertito Copenaghen, durerà almeno una settimana.

Che sia stato sabotaggio da parte di Mosca o una fuga di gas incidentale, resta il fatto che la notizia ha causato un aumento delle quotazioni del gas sui mercati regolamentati.  Il risvolto più preoccupante è costituito dalla possibilità che l’evento rappresenti un avviso che altri gasdotti, come quelli che forniscono il gas norvegese, potrebbero essere attaccati. La Norvegia ha infatti riferito di una crescente attività di droni intorno alla propria costa e ha invitato tutti gli operatori e i vettori marittimi a intensificare l’attività di vigilanza.

Considerando che i gasdotti Nord Stream hanno la capacità di portare in Europa fino a 110 miliardi di metri cubi di gas l’anno e che l’autunno si sta già facendo sentire con significative riduzioni della temperatura, non è improbabile che il danneggiamento riduca l’offerta con conseguenze sui prezzi.

Sebbene l’Italia non sia direttamente coinvolta nello stop a Nord Stream e il livello di riempimento degli stoccaggi ha ormai toccato il 90%, ha creato incertezza sul mercato energetico nel breve approvando, contro il caro-energia, la modifica del metodo di calcolo delle bollette gas per gli utenti in maggior tutela, passando ad una quantificazione mensile e spostando la base di calcolo del costo gas dal TTF (Borsa EU ad Amsterdam) al PSV (mercato all’ingrosso italiano), che in questo momento esprime prezzi più bassi ma che solitamente è più volatile. La modifica porta incertezza nel breve soprattutto per gli operatori che hanno contratti di approvvigionamento i cui costi sono legati al TTF. In questo caso potrebbero aprirsi spread negativi relativamente alla differenza tra costo di approvvigionamento e prezzo di vendita fissato da ARERA (l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente).

Facile.it ha stimato che, a partire dal prossimo ottobre, la bolletta del gas mensile per i clienti del mercato tutelato potrebbe aumentare fino al 120%, arrivando a sfiorare, per la famiglia tipo, i 317 euro al mese. Per arrivare al dato, Facile.it ha calcolato la spesa mensile di una famiglia tipo (consumi annui 1.400 smc) applicando i valori del mercato all’ingrosso italiano dello scorso mese (2,47 €/smc); se le condizioni rimarranno su questi livelli anche ad ottobre, ipotizzando che le altre voci di spesa in bolletta restino uguali, il costo per un solo mese di fornitura gas arriverebbe a 317 euro, vale a dire 173 euro in più rispetto ad oggi.

Più ottimistiche le stime di Nomisma energia: per ora la stima preliminare è di un rialzo del 70%, ma del 50% inferiore rispetto ai valori che si sarebbero verificati nel caso si fosse fatto l’aggiornamento con le quotazioni di fine agosto.

Le stime per gli aumenti delle bollette elettriche invece sono più attendibili, poiché l’ARERA renderà noto l’aggiornamento del prezzo della luce già entro la fine di questo mese. Per le bollette della luce Nomisma ha lanciato un vero e proprio allarme: non solo si rischia di pagare la corrente elettrica il 60% in più nel prossimo trimestre (con un nuovo massimo del prezzo dell’elettricità di 66,6 centesimi per kWh, 25 centesimi in più rispetto al trimestre precedente), ma, se il Governo non interverrà tempestivamente, l’aumento sarà addirittura del 100%.

Se sarà confermata la previsione di Nomisma, ogni singola famiglia del mercato tutelato si ritroverà a pagare per la luce 190 euro in più solo nell’ultimo trimestre dell’anno, con una spesa complessiva per l’energia elettrica che raggiungerebbe il record di 1.232 euro a nucleo nel 2022, 430 euro in più rispetto al 2021“, commenta Furio Truzzi, Presidente di Assoutenti. Il rincaro annuo della bolletta della luce sarebbe invece addirittura pari a 677 euro per la famiglia tipo secondo l’Unione Nazionale Consumatori.

Gli aumenti da capogiro dei prezzi energetici rischiano di mettere a repentaglio la solvibilità degli utenti e, di conseguenza, il sistema economico nel suo complesso. Questo sta mettendo sotto pressione le quotazioni delle utilities di Piazza Affari (Enel, Iren, A2A, Hera, Acea) più esposte ai temi bollette/pagamenti/interventi governativi. “Riteniamo inoltre che sul settore pesi inoltre l`incertezza di ulteriori interventi governativi per finanziare le misure di bilancio previste (soprattutto in caso di mancata approvazione del cap sul prezzo del Gas a livello EU), asseriscono gli esperti di Equita in un focus sulle utility. 

In aggiunta pesa il rialzo dei tassi reali sul mercato e l’allargamento degli spread dei titoli di stato Italiano con rendimenti del decennale arrivato in area 4,9% che rende gli yields delle regolate meno attractive, in particolare di Terna che ha uno yield 2022 del 5%, mentre lo yield di Snam è del 6,5% e di Italgas al 6%.