Immobiliare: prospettive su prezzi per il secondo semestre, cambiano anche le preferenze
Il mercato immobiliare paga dazio davanti alla crisi Covid con la pandemia che ha provocato un vero e proprio stop del mattone fino a metà maggio. La ripartenza adesso parte su presupposti ben diversi rispetto a quelli di inizio anno. Gli scambi nei primi sei mesi di quest’anno sono calati del 29,2 per cento. Scenari Immobiliari rimarca come i prezzi medi, che erano previsti in lieve ripresa, sono fermi. Nei primi sei mesi dell’anno si sono registrate quotazioni in leggero calo solo per il comparto residenziale: -0,4 per cento rispetto al primo semestre 2019. A Milano le abitazioni in generale ha fatto segnare un decremento dello 0,3 per cento, mentre a Roma solo dello 0,1 per cento. Cali leggermente superiori ci sono stati nelle altre città. Con un clima diverso da città a città. Mentre il mercato romano ha ripreso un ritmo quasi normale, a Milano, sul fronte delle abitazioni usate, c’è ancora molta lentezza nelle trattative. Nel capoluogo lombardo, va meglio il mercato del nuovo che ha ripreso con un ritmo sostenuto, tornato ai ritmi pre Covid-19. Cresce la domanda di immobili in locazione, ma con netta preferenza con case con terrazzi o giardini. Gli affitti rimangono stabili e aumenta l’offerta di appartamenti per periodi medio lunghi a causa della flessione del mercato “short rent”.
Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, sottolinea che “la domanda immobiliare è cambiata durante la pandemia. Innanzitutto, è calata la propensione all’acquisto perché molte famiglie sono preoccupate dall’evoluzione dell’economia e del mercato del lavoro. La parte solvibile della domanda, almeno mezzo milione di persone, ha ben chiaro il tipo di prodotto desiderato. Si cercano case con terrazzo o giardino”. Per Brera adesso si è disposti anche a comprare in un quartiere periferico pur di avere una stanza in più, e si guarda a case cablate e comunque adatte a una condivisone di lavoro e vita quotidiana. “Le prospettive sulla restante parte dell’anno sono condizionate dalla situazione occupazionale e dalle misure di sostegno messe in atto dal governo”, aggiunge Breglia.