Il sell-off su Hang Seng accelera, l’indice sui minimi da due decenni
La fuga dai titoli cinesi quotati al Hang Seng di Hong Kong si è intensificata nelle ultime settimane, rendendo l’indice meno competitivo rispetto ai propri peer internazionali ed evidenziando il crescente pessimismo degli investitori nei confronti della Cina.
L’indice Hang Seng ha chiuso la seduta di lunedì con un calo del 2,4% a 14.961 punti un livello visto l’ultima volta quasi due decenni fa. Ma anche l’indice di riferimento cinese CSI 300 ha registrato un calo dell’1,6% nella seduta odierna e del 6% da inizio anno. Di conseguenza, un indicatore che traccia i divari di prezzo delle azioni cinesi rispetto alle loro controparti quotate a Hong Kong ha raggiunto il livello più ampio dal 2009. Attualmente i titoli del Hang Seng hanno una valutazione in sconto del 36%. Le perdite più accentuate a Hong Kong, dove sono quotate alcune delle più importanti e innovative società cinesi e dove l’interferenza di Pechino è meno avvertita, mostrano un quadro preoccupante del sentiment degli investitori verso la seconda economia mondiale.
Gli investitori snobbano i titoli cinesi
Una serie di fattori ha contribuito alle forti vendite di azioni cinesi, da una parte la crisi del settore immobiliare e dall’altra le persistenti pressioni deflazionistiche e le prospettive di crescita del Pil poco ottimistiche.
La recente decisione delle banche cinesi di mantenere invariati i tassi sui prestiti, che fa seguito alla decisione della banca centrale (PBOC) di mantenere invariato il costo del denaro, potrebbe aver deluso gli investitori che speravano in uno stimolo monetario più aggressivo.
“Un numero piuttosto elevato di investitori in azioni cinesi, costituito da fondi istituzionali stranieri si sono riallocati da Hong Kong al Giappone e su altri mercati asiatici”, ha dichiarato Redmond Wong di Saxo Capital Markets, facendo riferimento alle azioni quotate a Hong Kong.
Cina, il sentiment degli investitori internazionali peggiora
Le azioni cinesi quotate a Hong Kong sono spesso considerate un ottimo indicatore della salute della salute dell’economia cinese, una misura più accurata del sentiment degli investitori in generale. In confronto, l’andamento degli indici a Shanghai e Shenzhen sono costantemente influenzati dall’interferenza dei regolatori cinesi, dalle restrizioni sulle società tech e non solo, dalle vendite allo scoperto e le ipo (le offerte pubbliche iniziali).
Attualmente l’indice di riferimento di Hong Kong, l’Hang Seng, si trova sui minimi dal 2009. Nella seduta di oggi le vendite hanno colpito i giganti tecnologici cinesi Meituan e Tencent, ma anche i produttori di veicoli elettrici Li Auto e BYD.
Da inizio anno l’indice di Hong Kong ha già perso il 13%, posizionandosi tra i benchmark principali a livello globale con la prestazione peggiore. In confronto, l’S&P 500, che ha aggiornato i massimi storici venerdì scorso, ha evidenziato un rialzo del 2% a 4.839 punti da inizio 2024.