Notizie Notizie Mondo Il grafico da urlo dell’ETF IPO, prezzi sostenibili? I perché di un boom favorito anche da digitalizzazione del trading online

Il grafico da urlo dell’ETF IPO, prezzi sostenibili? I perché di un boom favorito anche da digitalizzazione del trading online

21 Dicembre 2020 17:22

DoordDash e Airbnb sono gli ultimi nomi di alto profilo sbarcati in Borsa con il prezzo delle IPO – già fissato a livelli più alti del previsto – eclissato dai prezzi delle contrattazioni nel primo giorno di trading, che hanno registrato un picco superiore al +100%. Secondo Bloomberg, l’importo raccolto finora dalle IPO nel 2020 supera i 160 miliardi di dollari, un nuovo record.

L’IPO ETF di Renaissance mostra chiaramente lo sviluppo di questo hype cycle nel mondo dello IPO. Tradizionalmente la performance delle offerte pubbliche iniziali nel tempo è strettamente correlata all’indice S&P 500, ma più recentemente questa corrispondenza è venuta meno. L’impatto è ancora più marcato se si considerano le variazioni di prezzo del primo giorno, dato che l’ETF può acquistare i titoli solo quando sono disponibili sul mercato e durante i primi cinque giorni successivi all’IPO. Ciò significa che gli enormi guadagni di apertura del primo giorno non sono inclusi nell’andamento dell’ETF, che mostra quindi l’attività potenzialmente irrazionale degli investitori non professionisti, che non possono investire in occasione dell’IPO ma sono più che felici di spingere questi prezzi sempre più in alto dopo l’offerta pubblica iniziale.

Nel solo giorno dell’IPO di Doordash altre sei società hanno debuttato sul mercato, tra cui C3.ai, una società di intelligenza artificiale (160% in più rispetto al prezzo di emissione), PubMatic, una piattaforma pubblicitaria digitale (60% in più), e quattro nuove special purpose acquisition companies (SPAC), spesso chiamate anche “società di assegni in bianco” a causa della loro natura – inizialmente queste società sono totalmente liquide e non investite.

Una IPO mania, rimarca GAM Investment, alimentata dalla digitalizzazione di tutto, compreso il trading online, ha reso l’investimento in azioni ancora più semplice. Il risultato è di oltre 18.400 miliardi di dollari di asset detenuti dai clienti delle principali società di trading online, secondo The Ascent (parte di The Motley Fool). Molti di questi asset stanno inseguendo i nomi “caldi” che crescono sempre di più, con poca o nessuna considerazione per le valutazioni. Le IPO sono una parte importante di questo gruppo e secondo noi società come Doordash e Airbnb riflettono i livelli eccessivi che si sono raggiunti.

Tutte queste dinamiche hanno attirato molti commenti riguardo la bolla delle dot-com del 2000, anche il numero uno di BlackRock Larry Fink si è detto preoccupato  che la febbre da IPO a Wall Street finisca male bollando i prezzi come ‘insostenibili.

Non ci sono segnali di esuberanza irrazionale

A detta di Mark Hawtin, Investment Director e gestore del GAM Star Disruptive Growth di GAM Investments, non ci sono chiari segni di esuberanza irrazionale nel mercato delle IPO al momento, ma a differenza del 2000, quando tutte le società innovative avevano raggiunto valutazioni ingiustificabili, i titoli oggetto di IPO e legati al lavoro da casa di oggi sono un sottoinsieme che si inserisce in un quadro di valutazioni molto più razionale. “Riteniamo che parti dell’universo dell’innovazione presentino valutazioni molto tirate, in particolare nel campo delle IPO, dove gli investitori al dettaglio sembrano felici di pagare qualsiasi prezzo pur di acquistare azioni. Altrove, crediamo che ci sia molto valore nella prossima ondata di innovazione in aree come l’automazione del “lavoro di conoscenza”, la sanità, l’industria, i trasporti e il fintech, ed è questo, a nostro avviso, il campo dove si può generare alfa” conclude l’esperto.