Notizie Certificates I mercati non riescono a risollevarsi con l’inizio del 2019

I mercati non riescono a risollevarsi con l’inizio del 2019

Pubblicato 7 Gennaio 2019 Aggiornato 8 Gennaio 2019 08:56

Un avvio di 2019 all’insegna della volatilità per i mercati internazionali dopo aver archiviato il peggior anno per l’azionario mondiale dalla crisi finanziaria. A condizionare pesantemente l’umore degli investitori negli ultimi mesi del 2018 ha contribuito la guerra commerciale in atto tra Cina ed USA, i segnali di rallentamento economico globale che stanno emergendo dai dati macro e l’incertezza politica europea (Italia e Brexit).

L’altra notte è arrivato l’annuncio di Apple che ha rivisto al ribasso le stime sui ricavi per il primo trimestre citando la debolezza di alcune aree emergenti, in particolare in Cina. Un’indicazione interpretata dagli investitori come un ulteriore segnale che le tensioni commerciali con gli Stati Uniti stanno cominciando ad avere un impatto sull’attività economica, incoraggiando il flight to quality, ovvero il momento in cui gli investitori hanno paura di qualcosa e dirigono i flussi di capitali verso beni rifugio.

Tutto ciò ha penalizzato non solo le piazza asiatiche ma anche le borse europee, alimentando la cautela sui mercati e rafforzando le preoccupazioni per l’outlook della crescita globale.

L’Italia inizia invece il 2019 avendo superato, almeno in parte, le vicissitudini politiche interne con il via libera della Commissione europea alla nuova legge di bilancio e la sua approvazione definitiva al Parlamento a fine 2018.

Andando oltreoceano, il taglio dell’outlook da parte del colosso di Cupertino ha annullato tutti i guadagni realizzati nelle sedute precedenti da Wall Street, che ha terminato lo scorso anno con la peggior performance dal 2008.

Tale situazione di incertezza sui mercati azionari ha ad intensificare gli acquisti dei certificati d’investimento. Il più scambiato in assoluto è stato il Mini Short sul DAX che ha raccolto oltre 680 mila euro, con 26 contratti. Il certificato, con ISIN NL0012165377, ha una leva di 2x e una distanza dal livello di knock out di oltre il 48%. La scadenza è il 16 dicembre 2020.

Molto apprezzato anche il Turbo Short sul Nasdaq 100 (ISIN NL0013134968) con strike 7.250 punti e scadenza 19 giugno 2019 (leva a circa 6x). Rimane sempre al centro dell’attenzione il Ftse Mib con il Turbo Short (ISIN NL0013038235) che ha raccolto oltre 400 mila euro con 166 contratti. Il certificato ha uno strike a 19.750 punti e scadenza 15 marzo 2019 (leva a 16x).

Per quanto riguarda i titoli, tra i più scambiati troviamo il Mini Short su Saipem che ha raccolto oltre 220 mila euro, con 12 contratti. Il certificato, con ISIN NL0013034333, ha una leva di 1x e una distanza dal livello di knock out di oltre il 93%. La scadenza è fissata il 19 dicembre 2025. Infine, si segnala il successo del Turbo Long su STMicroelectronics (ISIN NL0013139355) con strike 9,3 euro e scadenza 21 giugno 2019 (leva a circa 6,5x).