Notizie Analisi tecnica Ftse Mib resta orientato al rialzo. Livelli chiave e indicatori da monitorare

Ftse Mib resta orientato al rialzo. Livelli chiave e indicatori da monitorare

22 Gennaio 2025 16:27

Siamo agli inizi di questo 2025 e già Piazza Affari mostra un andamento positivo, sostanzialmente in linea con gli altri indici europei. Da inizio gennaio l’indice Ftse Mib di Milano segna infatti un rialzo del 5,4% tornando in area 36.000 punti e non molto distante dai massimi toccati il 20 gennaio a 36.351 punti, livelli che non si vedevano da gennaio 2008. Anche l’analisi tecnica ci conferma che il quadro tecnico del principale indice italiano resta comunque orientato al rialzo nel breve e medio periodo, supportato da indicatori positivi e da una struttura di mercato ancora intatta. Dal lato dei multipli di mercato, il Ftse Mib è un indice particolarmente interessante per il profilo rischio-rendimento con un P/E molto basso rispetto agli altri indici europei, implicando una potenziale opportunità di rivalutazione futura.

Il quadro tecnico nel breve e medio periodo

Agli inizi del 2025 il Ftse Mib continua a muoversi in un contesto rialzista consolidato, con il prezzo che, dopo aver recuperato dai minimi di agosto, si attesta attualmente in area 36.000 punti. Questo movimento è sostenuto da diversi elementi tecnici, tra cui la tenuta della trendline ascendente (linea blu) e il supporto garantito dalla media mobile a 50 (linea gialla) e 200 periodi (in arancio). Tutti questi fattori confermano una struttura tecnica solida e favorevole per il proseguimento del trend positivo.

Il quadro tecnico evidenzia dunque un trend di medio termine che rimane impostato al rialzo. In particolare, il superamento della soglia chiave di 35.696 punti ha rappresentato un importante segnale di forza, portando l’indice a testare i massimi in area 36.351 punti. Questo livello rappresenta attualmente la resistenza statica più significativa perché rappresenta un top di mercato che non si vedeva da gennaio 2008. Tuttavia, le ultime sedute hanno mostrato un leggero arretramento, che potrebbe indicare una fase di consolidamento necessaria prima di un eventuale nuovo slancio rialzista. A conferma di questa ipotesi, l’RSI a 14 periodi si trova a 63, un valore che indica un momentum positivo ma non ancora in condizioni di ipercomprato, suggerendo che il mercato ha spazio per ulteriori movimenti.

Livelli chiave, indicatori e volume

Dal punto di vista tecnico, i livelli chiave da monitorare sono ben definiti. Sul fronte delle resistenze, il primo ostacolo è rappresentato da 36.351 punti. Un eventuale superamento di questa soglia, supportato da un incremento nei volumi di scambio, potrebbe aprire la strada verso nuovi obiettivi più ambiziosi, con 37.000 punti come primo target psicologico di rilievo. Invece, sul fronte dei supporti, il livello di 35.696 punti, recentemente superato, funge ora da importante area di sostegno statico. Una discesa al di sotto di questo livello potrebbe portare a una correzione più marcata, con il successivo supporto individuabile in area 34.931 punti, dove nei pressi passa anche la media mobile a 50 periodi. Nel lungo termine, il livello di 34.031 punti diventa cruciale per preservare la struttura rialzista del trend, dato che in quella zona transita la media mobile a 200 periodi.

Gli indicatori tecnici confermano il momentum positivo del mercato. L’RSI a 14 periodi, attualmente in zona neutrale-alta, riflette una situazione di forza relativa, ma senza segnalare eccessi tali da suggerire un’imminente inversione. Anche il MACD contribuisce a rafforzare il quadro positivo, rimanendo al di sopra della linea del segnale in territorio positivo. Sebbene le linee del MACD mostrino un leggero appiattimento, segnalando un possibile rallentamento nel breve termine, l’indicatore mantiene comunque una configurazione favorevole al proseguimento del trend rialzista.

Dal punto di vista dei volumi, il recente movimento al rialzo è stato accompagnato da una moderata crescita degli scambi, un elemento che rafforza la validità del breakout sopra i 35.696 punti. Tuttavia, nelle ultime sedute, si è registrata una leggera contrazione dei volumi, che potrebbe riflettere una pausa del mercato in attesa di ulteriori catalizzatori prima di proseguire nella direzione del trend.

Riassunto dei livelli chiave:

  • Ultimo prezzo: 36.043 punti
  • Supporti: 32.825, 32.036, 31.475, 30.652 punti
  • Resistenze: 35.696 e 34.931 punti

Il confronto tra il Ftse Mib e gli altri indici europei

La tabella sottostante mette in evidenza le performance e il rapporto prezzo/utili (P/E) di alcuni dei principali indici europei, con un focus sulle variazioni su base annua, semestrale e dall’inizio dell’anno. In questo contesto, il Ftse Mib mostra caratteristiche particolarmente interessanti, sia in termini di performance che di valutazione.

INDICI P/E % YTD % 6 MESI % 1 ANNO
FTSE MIB 8,97 5,4 4,1 19,4
FTSE MIB TOTAL RETURN 8,97 5,8 5,9 26,0
EURO STOXX 50 15,24 6,5 6,5 16,4
STOXX EUROPE 600 15,34 4,3 2,8 12,0
DAX 17,77 7,0 15,8 27,7
CAC 40 14,91 6,3 2,9 5,8
IBEX 35 11,63 2,8 7,0 19,6
FTSE 100 14,19 4,8 4,4 14,4

L’indice italiano, con un incremento del 5,4% da inizio gennaio, si posiziona leggermente al di sotto del Dax tedesco (+7%), del Cac 40 francese (+6,3%) e dell’Euro Stoxx 50 (+6,5%), ma supera lo Stoxx Europe 600 (+4,3%) e il Ftse 100 inglese (+4,8%). Ricordiamo che il Ftse Mib è stato in parte appesantito dallo stacco dell’acconto sul dividendo 2025 di Enel e Snam del 20 gennaio (la performance del Ftse Mib Total Return è del +5,8% ytd).

Tuttavia, la differenza diventa più marcata se si osserva la performance su base annuale, dove il Ftse Mib registra una crescita del 19,4%, una delle più elevate tra gli indici in esame, superata solo dal Dax (+27,7%) e leggermente inferiore all’Ibox 35 (+19,6%). Quando si passa al Ftse Mib Total Return, che include i dividendi, il quadro diventa ancora più interessante. Questo indice segna una crescita annua del 26%, evidenziando l’importante contributo dei dividendi al rendimento complessivo del mercato italiano. Questo aspetto lo pone in competizione diretta con il Dax (+27,7%), che tradizionalmente beneficia di un forte apporto da parte dei dividendi.

Un altro elemento distintivo del Ftse Mib è il suo rapporto P/E (price to earnings), un indicatore di valutazione del mercato e indica quante volte il prezzo dell’azione riflette gli utili attesi. Il P/E è di 8,97, che rappresenta il livello più basso tra gli indici considerati. Questo dato suggerisce una sottovalutazione relativa del mercato italiano rispetto ad altri benchmark europei, come il Dax (17,77), l’Euro Stoxx 50 (15,24) e il Ftse 100 (14,19). Questa bassa valutazione potrebbe rendere l’indice italiano particolarmente attraente per gli investitori value, in cerca di opportunità in mercati relativamente poco valorizzati.

Il Ftse Mib si conferma quindi un indice particolarmente interessante per il profilo rischio-rendimento. La crescita significativa su base annua e l’elevato contributo dei dividendi, evidenziati dal Total Return, indicano un mercato resiliente e capace di offrire valore agli investitori. Inoltre, il P/E estremamente basso rispetto agli altri indici sottolinea una potenziale opportunità di rivalutazione futura, specialmente in un contesto di stabilità macroeconomica.