Notizie Notizie Mondo Guerra aperta alla vendite allo scoperto: parte la crociata di Merkel e Sarkozy

Guerra aperta alla vendite allo scoperto: parte la crociata di Merkel e Sarkozy

9 Giugno 2010 08:28

E’ guerra aperta alla vendite allo scoperto in Europa. Il cancelliere tedesco, Angela Merkel, e il presidente francese, Nicolas Sarkozy, hanno gettato il guanto di sfida agli speculatori. I due leader chiedono di fermare nel Vecchio Continente le cosiddette naked short selling (vendite allo scoperto senza il possesso del titolo) e una maggiore regolamentazione e controlli più severi sui credit default swaps, in particolare quelli sui titoli di Stato. La richiesta è arrivata dritta sul tavolo del presidente della Commissione Ue, José Manuel Barroso.


In una lettera pubblicata dal governo tedesco Merkel e Sarkozy hanno lanciato a un appello alla Commissione perché porti avanti gli sforzi per introdurre una nuova regolamentazione, capace di rassenerare i toni sui mercati. E hanno chiesto di farlo in maniera rapida. “Il ritorno di una forte volatilità sui mercati rende legittimo il fatto di interrogarsi su certe tecniche finanziarie e sull’utilizzo di certi prodotti derivati come le vendite allo scoperto e i credit default swap”, hanno osservato.


“Riteniamo che vi sia un bisogno urgente che la commissione possa accelerare i suoi lavori in tema di rafforzamento del quadro regolatorio del mercato dei cds e delle vendite allo scoperto e possa presentare all’Ecofin in luglio l’insieme delle strade percorribili”. Nonostante misure forti siano già entrate in vigore, nelle ultime settimane i mercati europei hanno vissuto nuovamente sedute al cardiopalma. E con la crisi del debito che continua ad aleggiare dalla Spagna al Portogallo, fino ad arrivare a lambire anche l’Europa Centro-Orientale, i presupposti per nuove debacle, secondo alcuni osservatori, ci sono ancora.


Quanta basta insomma far accendere la spia rossa all’Eliseo e al Bundestag. Proprio queste “recenti forti turbolenze dei mercati finanziari suscitano forti preoccupazioni negli stati membri della Ue e nell’insieme dei suoi cittadini”. Per gli operatori di Borsa la proposta merita senz’altro attenzione, ma dev’essere messa a punto di concerto per tutte le Borse europee. “Al momento solo la Germania ha puntato il dito contro le vendite allo scoperto, cercando di fare concretamente qualcosa”, osserva un trader interpellato da Finanza.com.


“si tratta di proposta, che andrà a forzare il funzionamento dei mercati, perché si arriverà a cambiare le regole sulle Borse con una manovra piuttosto che spontaneamente – prosegue – . Quindi il risultato potrebbe essere quello di arrivare a una normalità solo apparente. La prudenza resta al momento l’unica via maestra per affrontare i saliscendi sui mercati”. E in effetti non bisogna ingegnarsi troppo, per capire come il gira il vento in questo momento.


Si respira nervosismo tra gli operatori di Borsa. Molto scetticismo è emerso anche sul piano messo a punto per salvare Atene dal rischio default. Da un recente sondaggio effettuato da Bloomberg News è risultato che gli investitori non credono nella potenza di fuoco messa in campo da Bce e dai governi dell’Eurozona per salvare la Grecia. Ben il 73% degli intervistati ritiene plausibile un default della Grecia. Solo il 23% si aspetta che il pacchetto di austerity riuscirà a evitare l’inevitabile. Mentre più del 40% pensa che Atene uscirà dall’euro.