Groupon: messo alla porta il ceo e fondatore Andrew Mason dopo nuova perdita trimestrale
Dopo i deludenti risultati trimestrali e la reazione del titolo a Wall Street l’addio del fondatore e amministratore delegato di Groupon, Andrew Mason, non coglie di sorpresa. Ieri sera, a circa 24 ora dall’annuncio della perdita trimestrale, la società dei coupon online ha annunciato che l’amministratore delegato e fondatore di Groupon, Andrew Mason, verrà sostituito. Il consiglio di amministrazione, si legge in una nota, ha iniziato la ricerca del nuovo amministratore delegato. Guideranno il gruppo in questa fase di transizione Eric Lefkofsky e Ted Leonsis rispettivamente executive chairman e vice chairman. La guidance per il primo trimestre e l’intero 2013, comunicata da Groupon mercoledì scorso nel giorno della diffusione dei risultati finanziari, rimane invariata.
Oltre alla nota ufficiale di Groupon l’ormai ex ceo Andrew Mason ha inviato una lettera ai dipendenti nella quale ha comunicato di essere stato licenziato. “Dopo quattro anni e mezzo intensi come a.d. di Groupon, ho deciso che mi piacerebbe passare più tempo con la mia famiglia – si legge nella missiva di Mason – Sto scherzando, sono stato licenziato oggi. Se vi state chiedendo il perché … non avete prestato attenzione” nell’ultimo periodo.
Mason non si è tuttavia giustificato ma ha ammesso le responsabilità “degli eventi dell’ultimo anno e mezzo”. “In qualità di ceo sono io responsabile” ha scritto ai dipendenti Mason aggiungendo che “negli ultimi due trimestre abbiamo mancato le nostre stesse previsioni”, con i prezzi azionari che hanno ceduto il 75% dal valore fissato in sede di quotazione. La situazione è precipitata improvvisamente dopo la diffusione dei numeri del quarto trimestre con il titolo che ha ieri lasciato sul terreno oltre il 24% a 4,53 dollari per poi recuperare nell’afterhours (+4,19% a 4,72 dollari).
Mercoledì scorso, a mercati chiusi, il gruppo di Chicago dei buoni sconto ha annunciato di avere registrato una perdita netta nel quarto trimestre pari a 81,1 milioni di dollari, ovvero 12 centesimi ad azione, contro un rosso di 65,4 milioni, ovvero 12 centesimi, registrati un anno prima. Gli analisti indicavano un passivo per azione di due centesimi. Nell’ultimo scorcio del 2012 i ricavi sono saliti a 638,3 milioni, ma hanno deluso gli analisti che pronosticavano vendite per 640,2 milioni.