Notizie Notizie Mondo Per gli Stati Uniti si avvicina l’ora del sequester, Fmi pronto a tagliare stime crescita

Per gli Stati Uniti si avvicina l’ora del sequester, Fmi pronto a tagliare stime crescita

28 Febbraio 2013 16:37
Mancano poco più di 36 ore allo scatto automatico negli Stati Uniti di tagli alla spesa pubblica, il cosiddetto sequester. Si tratta di tagli trasversali e generalizzati per 85 miliardi di dollari per il 2013 e fino a 1.200 nell’arco del decennio.

Improbabile un accordo dell’ultimo minuto
Sul sequester il presidente Usa, Barack Obama, ha fissato domani un incontro alla Casa Bianca con i leader del Congresso (i tagli scatteranno alla mezzanotte di venerdì 1 marzo), ma l’accordo tra repubblicani e democratici appare lontano, lasciando presagire l’effettiva partenza dei tagli da domani.
Il sequester non mancherà di avere un impatto sulle prospettive di crescita della prima economia mondiale. Lo staff di Obama ha stimato un impatto negativo sul Pil nell’ordine dello 0,6%.
Fmi pronta a tagliare stime Pil 2013 di almeno lo 0,5%
Oggi è arrivato puntuale l’avvertimento del Fondo Monetario Internazionale (Fmi) circa la possibilità di un taglio delle prospettive di crescita degli Stati Uniti per il 2013 e anche a livello globale se domani scatteranno i tagli automatici alla spesa pubblica. Il portavoce del Fmi,  William Murray, ha detto oggi che scatterà un taglio di almeno 0,5 punti percentuali relativo al Pil 2013 se i tagli saranno pienamente attuati. Le attuali previsioni del Fmi sono di una crescita del 2% per gli Usa quest’anno. Inoltre i più colpiti dagli effetti del cosiddetto sequester saranno i principali partner commerciali degli Stati Uniti. “Vedremo cosa succede venerdì – ha detto Murray – ma tutti stanno assumendo che il sequester sta per entrare in vigore”.
 
Intanto il Dipartimento del Commercio statunitense ha rivisto al rialzo la stima sul Pil del quarto trimestre 2012 da -0,1% al +0,1% a livello annualizzato. Il dato ha deluso le aspettative del consensus fissate +0,5%. “A contribuire alla modifica della stima è stata una revisione al rialzo delle esportazioni e degli investimenti fissi e una revisione al ribasso delle importazioni”, commenta Filippo A. Diodovich, market strategist di Ig, aggiungendo come il principale obiettivo del Governo statunitense e della Federal Reserve sia quello di abbassare il tasso di disoccupazione al 6,5% “e le strategie monetarie ultra-espansive della Fed continueranno fino a che non si raggiungerà tale ambizioso obiettivo”.