Notizie Notizie Mondo Grecia: riunione cruciale dell’Eurogruppo. Braccio di ferro tra Varoufakis e Schaeuble

Grecia: riunione cruciale dell’Eurogruppo. Braccio di ferro tra Varoufakis e Schaeuble

20 Febbraio 2015 09:02
Non c’è due senza tre. Dopo due riunioni (andate male), oggi è in programma il terzo Eurogruppo nel giro di dieci giorni sulla questione Grecia. I ministri delle Finanze della zona euro si riuniscono questo pomeriggio alle 15.00 a Bruxelles per discutere ancora una volta del piano di aiuti e trovare un compromesso. I tempi stringono, visto che l’attuale programma di finanziamento termina il 28 febbraio. Senza accordo, la Grecia rischia di trovarsi a corto di denaro e quindi di uscire dall’euro. Una prospettiva che inquieta anche gli Stati Uniti, tanto che nei giorni scorsi il segretario del Tesoro americano, Jack Lew, ha chiamato il ministro delle Finanze ellenico, Yanis Varoufakis, avvertendo che senza un accordo ci saranno state gravi conseguenze per la Grecia e l’intera Europa.
Ieri il governo ellenico ha presentato al presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, la richiesta formale di una estensione del piano di aiuti per sei mesi. Nessun dettaglio al momento è trapelato sul testo della proposta, ma presenterebbe comunque condizioni meno rigorose rispetto al memorandum siglato nel 2010 con la Troika. Da Berlino, però, sembra essersi alzato un altro muro con il portavoce di Schaeuble che ha fatto sapere che la lettera di Atene non presenta nessuna soluzione sostanziale. La posizione dura di Schaeuble è stata stemperata dal ministro dell’Economia tedesco, Sigmar Gabriel, che avrebbe definito la proposta di Atene una “base per le negoziazioni”. In un ultimo tentativo per convincere la Germania, ieri sera il primo ministro greco, Alexis Tsipras, ha parlato con il cancelliere tedesco, Angela Merkel. 
La Grecia ha fatto un passo importante verso l’Europa, richiedendo l’estensione dell’assistenza finanziaria entro la fine della settimana come gli era stato domandato dalla zona euro, rispettando quindi l’ultimatum lanciato dall’Eurogruppo di lunedì scorso. Non solo. Secondo alcune indiscrezioni, Atene sarebbe disposta ad accettare la supervisione di Ue, Bce e Fmi e ad evitare azioni unilaterali che la allontani dagli obiettivi di budget. In cambio, Atene reclama maggiore flessibilità e chiede di eliminare le misure di austerità più dolorose, come Tsipras aveva promesso durante la sua campagna elettorale. E proprio questa flessibilità sarà al centro del dibattito dell’Eurogruppo odierno.