Grecia: post referendum boom di domande case dall’estero. Italia triplica ricerche, in Germania dato negativo
L’esito del referendum in Grecia di domenica scorsa che ha visto trionfare i “no”, con oltre il 61% di preferenze contro il piano proposto dall’Unione europea, sostiene il mercato immobiliare greco. In attesa di conoscere il destino della Grecia (ieri sera è stato recapitato a Bruxelles un nuovo piano di riforme dall’esecutivo Tsipras) l’interesse degli acquirenti stranieri per le case in Grecia è cresciuto enormemente e, dal giorno seguente al risultato della consultazione popolare si è assistito a un trend ben preciso: se le ricerche immobiliari effettuate da utenti in Grecia sono calate in media del 38%, quelle arrivate dall’estero sono, invece, aumentate mediamente del 60%, con picchi che hanno raggiunto il +194% per le richieste giunte dall’Italia e il +244% per quelle provenienti dalla Russia.
A calcolarlo Immobiliare.it, che ha analizzato il traffico corrispondente agli immobili greci presenti sul sito e ha confrontato questi numeri con quelli del suo partner Spitogatos: il gruppo ha potuto valutare come sia mutato l’interesse internazionale nei confronti delle case greche. Nei 3-4 giorni seguenti alla proclamazione del risultato del referendum il traffico dall’estero è cresciuto del 130%, per poi assestarsi ad un incremento medio del 50%, rimasto costante nei giorni seguenti.
“L’aumento delle ricerche – spiega Carlo Giordano, a.d. di Immobiliare.it – è fortemente connesso all’esposizione mediatica della Grecia, che occupa le prime pagine di tutti i giornali del mondo: dal clamore legato alla sua possibile uscita dall’Euro e dalle conseguenti ricadute sul costo del mattone è derivato il forte incremento delle consultazioni nei motori di ricerca da parte di utenti internazionali”.
Non tutte le nazioni hanno mostrato, tuttavia, lo stesso interesse nei confronti del mattone ellenico, che sta vivendo la sua seconda crisi immobiliare dopo quella successiva alle Olimpiadi del 2004 e che ha già visto una prima forte contrazione dei prezzi. A guardare con maggiore interesse all’opportunità di investimento immobiliare ellenico sono in primis la Russia, con un aumento del 244% nelle ricerche rispetto al periodo precedente alla proclamazione del referendum, l’Italia (+194%), la Francia (+156%) e la Turchia (+105%). Sempre secondo l’analisi, l’unico stato estero che ha ridotto il numero di ricerche di immobili greci è, curiosamente, proprio la Germania (-5%).
“Per quanto riguarda le domande provenienti dall’Italia – continua Giordano – occorre ricordare che da sempre la Grecia è una delle principali destinazioni per i cittadini che puntano ad acquistare una casa per le vacanze all’estero: il probabile ulteriore calo dei prezzi rende il mercato immobiliare greco più appetibile del solito”.