Grecia: più vicino il default, oggi nuovo incontro Papademos e leader politici
Si fa sempre più incerta la prospettiva di un salvataggio per Atene. Ieri si è concluso con un nulla di fatto l’incontro, durato più di 5 ore, tra il premier greco Lucas Papademos e i principali leader dei partiti di governo per giungere ad un accordo sul nuovo piano austerità imposto dalla Troika (Fmi, Bce e Ue). Un’intesa sarebbe servita per sbloccare la nuova tranche di aiuti da 130 miliardi di euro. Il Paese ellenico aveva già usufruito d un prestito da 110 miliardi di euro nel maggio 2010.
In ballo le richieste forti dalla Troika riguardanti la riduzione dei salari, tagli e licenziamenti. L’unica intesa raggiunta riguarda il taglio alla spesa per l’1,5% del Pil nel 2012. Ma molte altre questioni sono rimaste irrisolte. La stessa Unione europea aveva chiesto un accordo entro domenica sera.
Categorico si mostrato il leader del partito conservatore di destra. Karatzeferis ha dato il suo secco no a misure che portino ad una maggiore austerità. Contrario anche l’ex primo ministro George Papandreou.
Ma non tutto sembra perduto. Riprenderanno già oggi i colloqui tra Papademos e i leader politici. I tempi sono comunque stretti. Serve un piano condiviso entro il prossimo 13 febbraio, senza il quale il Paese non potrà rimborsare i 14,5 miliardi di titoli del debito pubblico in scadenza a marzo.