Grecia a un passo dal default, oggi scatta il rimborso all’Fmi
Oggi la Grecia è destinata a fare default nei confronti del Fondo monetario internazionale (Fmi). Questa sera Atene dovrà rimborsare quasi 1,6 miliardi di euro all’Fmi, ma senza nuovi aiuti non riuscirà a far fronte al pagamento. Lo ha anticipato ieri sera lo stesso primo ministro ellenico, Alexis Tsipras, secondo cui l’esito è scontato visto che “le banche sono in una situazione di asfissia”. Secondo le ultime indiscrezioni riportate oggi dal quotidiano greco To Vima, i prelievi giornalieri sono stati ridotti da 60 a 20 euro.
L’Fmi aspetterà l’ultimo momento per ufficializzare la notizia del mancato pagamento, che avrà un impatto immediato. La Grecia diventerà il primo Paese industrializzato a fare default nei confronti del Fondo e sarà privata nell’immediato dell’accesso alle risorse finanziarie dell’istituto di Washington. Ma anche lo stesso Fmi non ne uscirà indenne da questa situazione. La sua reputazione e la sua credibilità rischiano di essere minate. Il Fondo, il cui compito tradizionale è quello di andare in soccorso ai Paesi in difficoltà, ha riconosciuto la sua colpa per aver prescritto un rigore che alla fine è stato controproducente per la Grecia, soffocandone la crescita. E questo secondo fallimento potrebbe risvegliare nuove critiche. Anche alla luce di alcune recenti azioni controversie, come quelle in Ucraina, dove lo scorso marzo sono stati versati ingenti aiuti finanziari nonostante la sostenibilità del debito di Kiev sia ancora molto incerta.
Tsipras, pronto a trattare ancora dopo il referendum
“La nostra scelta è quella di rimanere nell’euro (…) il messaggio è che il governo greco continuerà a sedersi al tavolo dei negoziati all’indomani del referendum”, ha indicato Tsipras nel corso dell’intervista rilasciata ieri sera al canale televisivo pubblico Ert. Il primo ministro greco ha inoltre voluto chiarire che l’eventuale vittoria del no al referendum fissato domenica 5 luglio non significherà l’uscita della Grecia dall’euro, ma che il governo sarà “meglio armato per proseguire le trattative e rifiutare misure di austerità controproducenti. In caso di vittoria del sì, Tsipras ha fatto sapere che non resterà primo ministro a tutti i costi. “Non sono un primo ministro che rimane al suo posto con la pioggia o con il sole”, ha risposto a una domanda sulle sue possibili dimissioni, dopo aver assicurato: “noi rispetteremo il verdetto del popolo greco”.
Fitch pone 4 banche greche in default parziale
In scia all’instaurazione del controllo dei capitali nel Paese, l’agenzia Fitch ha posto quattro grandi banche elleniche in default parziale (restricted default) dal precedente giudizio CCC. “Il downgrade su NBG (National Bank of Greece), Pireo, Eurobank e Alpha riflette l’opinione di Fitch che queste banche avrebbero fallito se i controlli sui capitali non fossero stati imposti, visti l’alto tasso di ritiri di depositi e la decisione della Bce del 28 giugno di non alzare il limite del fondo di emergenza (ELA) alla Banca della Grecia”, ha spiegato l’agenzia nella nota pubblicata ieri sera.