Notizie Notizie Italia Grecia e Italia non mancano l’appuntamento con le aste: rendimenti sempre in salita

Grecia e Italia non mancano l’appuntamento con le aste: rendimenti sempre in salita

11 Gennaio 2011 12:34

Il Portogallo venderà a caro prezzo la pelle. Lisbona non ritiene di dover ricorrere agli aiuti esterni per finanziarsi, anzi farà di tutto per evitare questa possibilità. Lo ha scandito questa mattina il ministro delle Finanze, Fernando Teixeira dos Santos. Mentre la Banca del Portogallo (BdP) nel suo bollettino economico d’inverno, segnala che per il 2010, la crescita economica sarà dell’1,3%, contro una stima precedente dell’1,2%. Ma con una situazione dei conti pubblici che scricchiola e prospettive di ripresa anemica la penisola lusitana continua ad essere guardata con sospetto dagli operatori di mercato. Ed è grande l’attesa che accompagna l’appuntamento dell’asta portoghese in calendario domani.


Secondo molti operatori, è solo di una questione di tempo perché anche il Portogallo chieda aiuto. “Il mercato sta mettendo in conto che Lisbona chiederà aiuti e sa bene che la crisi non si può dire finita con la richiesta portoghese. Il vero problema sarà poi la Spagna. Non a caso salivano gli spread dell’Italia e della Spagna, questo indica che il problema grosso è lì, a Madrid”, osserva Carmela Pace di Mps Finance. Ad ogni modo oggi a distogliere l’attenzione ci hanno pensato l’Italia, la Grecia e l’Ungheria, che ha collocato fra gli investitori 45 miliardi di franchi ungheresi di titoli a tre mesi.


In Italia il Ministero del Tesoro ha invece piazzato questa mattina Bot ad un anno per 7 miliardi di euro contro gli 11,4 miliardi richiesti. Il tasso bid-to-cover si è attestato all’1,625, il rendimento medio al 2,067% mentre il prezzo medio ponderato  a 97,936. Nel’asta del mese scorso la domanda del mercato per gli annuali fu più massiccia: a fronte di 4 miliardi offerti registrò una richiesta pressoché doppia, ossia di circa 8 miliardi. Bisogna tornare a dicembre 2008 per ritrovare rendimenti così elevati, qualcuno osserva, ma intanto la buona riuscita dell’asta permette di allentare la pressione sull’Italia.


Il premio di rendimento del Btp decennale italiano rispetto al bund tedesco scende di oltre 10 punti base, a quota 194, dopo il buon esito dell’asta sui Bot a 12 mesi tenuta oggi dal Tesoro. Lo spread è in deciso calo anche per Portogallo (404) e Irlanda (603), mentre restano vicini ai massimi di oggi gli spread di Grecia (941) e Spagna (268). E’ proprio il mercato dei titoli di Stato quello che dà un senso compiuto alla parola paura in questi giorni.


Anche Atene può tirare per un giorno il fiato: ha piazzato sul mercato 1,95 miliardi di titoli di Stato semestrali a fronte di domande pari a 3,4 l’importo offerto, con un tasso in rialzo al 4,90%. “La crescita dei rendimenti è stata marginale, ma stiamo comunque osservando rendimenti molto alti che la dicono lunga sul gradimento della carta greca sul mercato”, osserva Luca Cazzulani di Unicredit. “Sono i rendimenti la chiave di lettura, ci dicono che il problema continua ad esserci. Le aste sono state coperte ma ad un prezzo caro per i governi”, gli fa eco Carmela Pace. “Domani sarà il turno del Portogallo, che sta pagando un rendimento più alto della Grecia”. La possibile imminente richiesta di aiuti da parte del Portogallo non dà insomma tregua. Dopo il break di inizio anno, l’Eurozona torna a vacillare sotto i colpi della crisi di debiti sovrani, con la paura che la febbre possa presto contagiare poi altri Paesi nel mirino della speculazione.