Piazza Affari perde di nuovo la testa per Pininfarina, la pista francese rilancia la speculazione
Pininfarina fa perdere la testa a Piazza Affari. Il titolo del gruppo piemontese mostra per il secondo giorno consecutivo un rialzo teorico del 12,06% a 5,571 euro. L’ultimo sussulto da Parigi ha fatto ripartire la speculazione. Il gruppo francese del finanziare Vincent Bollorè, che già è impegnato in una joint-venture con Pininfarina, ha inviato una lettera, almeno 15 giorni fa. Un passo formale ora sul tavolo dell’advisor Banca Leonardo, che comunque non ha ancora chiuso la fase di raccolta delle manifestazioni di interesse.
E il gossip in Borsa è servito. Il finanziere è in una posizione unica nella partita che si sta disputando attorno a Pininfarina: è in joint venture per la costruzione dei modelli di auto elettrica e ha un’opzione per salire al 100% nella società mista. Un’opzione caramellosa per gli addetti ai lavori, che si lasciano accarezzare dall’idea che la commessa del car sharing elettrico che sta lanciando il Comune di Parigi potrebbe allargare il bouquet di modelli messi in produzione presso l’impianto di Pininfarina di San Giorgio Canavese.
Ma prima che il sipario cali su questa vicenda, gli sviluppi potrebbero essere imprevedibili. E’ stato lo stesso gruppo Pininfarina, sollecitato da Consob, a puntualizzare che il processo di vendita è in una fase assolutamente iniziale. Il motivo? Gli interessati non mancano: tra i tanti è uscito il nome di Baic, quinto produttore cinese di auto. Ma non è la sola pista esotica: la Baic sarebbe in compagnia di anche altri gruppi cinesi, come Brillance e Anhui Jiangling, e anche indiani del calibro di Tata, Mahindra e Bajaj. Della partita ci sarebbe infine anche la Magna.
Quel che è evidente è che qualcuno ci sta guadagnando eccome. Se rimettiamo indietro le lancette dell’orologio la crescita del titolo, da agosto, è da veri lupi di Borsa: + 194%, sui massimi dalla primavera 2009. Solo ieri l’ultimo balzo: Pininfarina, a lungo sospesa dopo per parole di Bollorè, il titolo ha chiuso con in pugno l’8,22% a 5,1 euro. Il 12 agosto scorso, quando è iniziata la corsa in Piazza Affari, quotava 1,7 euro, ma con l’autunno si è portato ampiamente sopra i 3 euro. Poi, da fine dicembre, il volo pindarico che gli ha permesso di sfondare oltre quota 5 euro.