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Grecia, in corso il consiglio dei ministri per evitare la ristrutturazione del debito

23 Maggio 2011 13:17

Giornata calda in Europa per la questione del debito sovrano. E’ in corso oggi ad Atene la riunione del Consiglio dei ministri greci in cui si discuterà di nuove misure per tagliare il debito pubblico e ottenere il via libera alla nuova tranche dell’aiuto da 110 miliardi di euro, concesso un anno fa. Ma la settimana sarà lunga, perchè anche nei prossimi giorni sono previsti incontri con il primo ministro greco, George Papandreou, e i leader dell’opposizione e in seguito con i rappresentanti di Ue e Fmi. Il tutto per evitare la ristrutturazione del debito, che toglierebbe ulteriore fiducia al Paese ellenico già duramente colpito dai giudizi delle agenzie di rating. L’ultima sforbiciata è arrivata venerdì scorso, quando Fitch ha ridotto il giudizio sulla Penisola greca a B+ dal precedente BB+ con credit watch negativo, aumentando la probabilità di un ulteriore taglio a breve. Nel mirino è finita anche l’Italia. Nel fine settimana Standard & Poor’s ha confermato il rating sul Belpaese ad A+, ma ha abbassato l’outlook da stabile a negativo. Intanto, in attesa di sviluppi, la Commissione europea ha detto sì alla ricapitalizzazione della Banca agricola della Grecia (Ate).


Oggi potrebbe arrivare l’aggiornamento del piano sui conti pubblici della Grecia con nuove misure di austerità. Papandreou è infatti impegnato nella discussione con il Consiglio dei ministri per individuare nuove misure al fine di ridurre il deficit pubblico (il deficit-Pil nel 2010 si è attestato al 10,5%, mentre nel 2011 è previsto un rapporto debito-Pil intorno al 150-160%). Un tentativo per evitare soluzioni peggiori, come la ristrutturazione del debito, e un passo cruciale per ottenere la quinta tranche dell’aiuto da 110 miliardi di euro (80 dall’Eurozona e 30 dal Fmi) concesso un anno fa. 


Secondo alcune indiscrezioni di stampa, tra le nuove misure di austerità Atene starebbe pensando di abolire il servizio civile, di applicare nuovi tagli agli stipendi pubblici e maggiori tasse sui consumi. Ma non solo. Il quotidiano La Repubblica parla anche di vendita di alcuni “gioielli” del Paese, come le spiagge e le isole e alcuni business di interesse internazionale. Nel mirino infatti ci sarebbe la concessione dell’aeroporto di Atene ai tedeschi e le partecipazioni nella Dei (elettricità), nella Depa (gas) e nella Ote (tlc).


E nonostante le ultime smentite rimane sullo sfondo l’ipotesi della ristrutturazione del debito greco. “La Grecia ha raggiunto un punto in cui le dinamiche del debito del Paese sono insostenibili – sostiene Shahid Ikram, deputy Cio Fixed Income di Aviva Investors – I legislatori europei cercheranno molto probabilmente di garantire una ristrutturazione del debito ordinata ed è possibile che questo avvenga a breve”. E ancora: “I piani per affrontare i problemi dei paesi periferici nell’Eurozona sono ancora bloccati dai disaccordi interni come chiaramente dimostrato dalle dichiarazioni contraddittorie dei funzionari Ue riguardo alla ristrutturazione del debito greco e dalla crescente pressione da parte dell’elettorato di quei paesi che dovrebbero pagare il conto dei salvataggi in corso”.


In attesa di nuovi sviluppi, oggi la Commissione europea ha dato il proprio consenso alla ristrutturazione della Banca agricola della Grecia (Ate), il quinto gruppo bancario del Paese. All’istituto verranno iniettati circa 1,145 miliardi di euro in cambio di una riduzione degli asset del 25% e l’impegno di migliorare il bilancio per garantire la sopravvivenza nel lungo periodo. E guardando sempre alle banche e ad Atene, ecco che Standard & Poor’s ha ridotto il rating della francese Credit Agricole proprio a causa dell’esposizione dell’istituto al rischio sovrano greco. Il rating controparte di lungo termine passa così da “AA-” a “A+” mentre quello di breve da “A-1+” a “A-1”.