Grecia: governo rastrella liquidità da casse locali. Default più vicino, ma rimarrà nell’euro
Il caso Grecia si arricchisce di nuovi particolari, che fanno temere sempre di più per un default del Paese. La Grecia è infatti sempre più a corto di soldi, tanto che il governo ellenico ha rastrellato le casse degli enti locali per onorare le prossime scadenze sul debito.
Ieri il governo di Alexis Tsipras ha imposto tramite decreto che gli enti pubblici, fondi pensione inclusi, trasferiscano la propria liquidità alla Banca centrale greca. Secondo alcune indiscrezioni raccolte da Bloomberg, si tratterebbe di una cifra pari a 2 miliardi di euro. Queste risorse verrebbero impiegate per pagare stipendi e pensioni a fine mese e aiutare a rimborsare il prestito del Fondo monetario internazionale in scadenza nelle prossime settimane.
In uno scenario sempre più ingarbugliato e difficile, una nota positiva è arrivata dall’Fmi. In una intervista all’Handelsblatt, Poul Thomsen, direttore per l’Europa dell’Fmi, ha fatto sapere che dopo settimane di impasse le trattative con Atene sono ripartire in vista dell’Eurogruppo di venerdì a Riga. La Bce, intanto, ha ribadito la sua convinzione sull’impossibilità di un’uscita della Grecia dall’euro (la cosiddetta Grexit), nemmeno in caso di default. Il vicepresidente della Bce, Vitor Constancio, ha dichiarato che la Grecia non lascerà l’euro, anche se dovesse fallire, ribadendo che il Trattato Ue non prevede l’ipotesi che un Paese ne venga espulso.
Il tempo comunque stringe e l’agenda del governo greco e dei tecnici dell’Eurogruppo è serrata. Il Brussels Group, al lavoro da sabato a Parigi, continuerà a discutere fino a domani, quando l’Euroworking group farà una prima valutazione per aggiornare i ministri in vista dell’Eurogruppo di venerdì, dove non sono attese decisioni chiave. Il vertice, organizzato a Riga, infatti servirà solo a fare il punto della situazione. Per un eventuale accordo sulle riforme da implementare in Grecia e quindi sullo sblocco degli aiuti da oltre 7 miliardi di euro, bisognerà aspettare fino all’11 maggio, in occasione dell’Eurogruppo di Bruxelles. Una data cruciale, visto che Atene dovrà rimborsare oltre 700 milioni di euro all’Fmi il 12 maggio.