Grecia: Fmi non parteciperà al nuovo piano aiuti senza ristrutturazione debito e riforme
Il Fondo monetario internazionale (Fmi) getta un’ombra sul terzo piano di aiuti da circa 85 miliardi di euro alla Grecia. L’istituto di Washington guidato da Christine Lagarde avrebbe sospeso la sua partecipazione al nuovo programma di assistenza alla Grecia finché l’Europa non si impegnerà in modo concreto a una ristrutturazione del debito di Atene e finché il governo ellenico non adotterà un pacchetto completo di riforme. Condizioni che richiederebbero mesi di negoziazioni e che potrebbero mettere a rischio l’approvazione degli aiuti da parte di alcuni Paesi europei, in primis la Germania.
Secondo un documento riservato arrivato nelle mani del Financial Times, l’Fmi avrebbe ribadito che non parteciperà a un nuovo piano di aiuti alla Grecia fino a quando le condizioni sul debito non sono sostenibili. I tecnici dell’istituto di Washington sostengono che l’alto livello di debito della Grecia, insieme agli scarsi risultati dal fronte delle riforme, renderebbe il Paese poco credibile sul piano delle garanzie per accedere a nuovi aiuti. “Per assicurare la sostenibilità di medio termine, sono necessarie decisioni difficili da entrambi i lati…decisioni difficili in Grecia riguardanti le riforme e decisioni difficili tra i partner europei della Grecia sulla questione del debito”, avrebbe affermato un portavoce dell’Fmi al quotidiano greco Kathimerini. Il debito di Atene è intorno al 175% del Pil. Già nelle scorse settimane l’Fmi aveva lanciato il suo avvertimento: senza un alleggerimento del debito ellenico nessun piano di assistenza sarebbe credibile.
Queste condizioni potrebbero avere importanti ripercussioni sull’evolversi della questione ellenica. Innanzitutto, un rallentamento ai negoziati in corso ad Atene, volti a raggiungere un accordo entro il 20 agosto (giorno in cui Atene dovrà rimborsare 3,2 miliardi di euro alla Banca centrale europea). L’Fmi infatti potrebbe impiegare mesi per decidere se partecipare al piano di salvataggio. Non solo. La riserva dell’Fmi potrebbe pesare sulla posizione di alcuni Paesi europei, in primis la Germania, che devono approvare il versamento degli aiuti alla Grecia.