Notizie Notizie Mondo Grecia: accordo al Parlamento in vista dell’Eurogruppo. Ecco cosa prevede e i punti critici

Grecia: accordo al Parlamento in vista dell’Eurogruppo. Ecco cosa prevede e i punti critici

12 Agosto 2015 08:01
Il testo dell’accordo di massima raggiunto ieri, dopo una maratona negoziale tra Grecia e creditori internazionali, sul terzo piano di salvataggio è stato depositato al Parlamento ellenico nella notte, per essere approvato in vista dell’Eurogruppo di venerdì. Non è chiaro se l’esame da parte dei deputati ad Atene inizierà già oggi, come auspicato dal premier greco, Alexis Tsipras, o domani. L’obiettivo è comunque quello di un voto entro giovedì sera così da arrivare con le carte in regola all’Eurogruppo di venerdì. Con questa tempistica ci sarebbe il tempo anche per l’approvazione, la prossima settimana, nei Parlamenti di alcuni Paesi europei (tra cui la Germania), in modo da liberare le risorse per il 20 agosto, giorno in cui la Grecia dovrà rimborsare 3,2 miliardi di euro alla Bce. 
Cosa prevede l’accordo
Dal testo dell’accordo, circa 400 pagine, emergono le linee guida del terzo piano di salvataggio della Grecia. L’intesa raggiunta prevede un finanziamento complessivo di quasi 86 miliardi di euro in tre anni. In cambio la Grecia dovrà implementare nell’immediato una serie di aggiustamenti di budget e 35 riforme, che vanno dalla variazione delle tasse per le compagnie di navigazione, alla riduzione dei prezzi di alcuni medicinali generici e al rafforzamento della lotta contro i reati fiscali fino alla liberalizzazione del settore energetico e al programma di privatizzazione già in corso. Per quanto riguarda il budget, l’accordo prevede un obiettivo di deficit primario dello 0,25% del Pil nel 2015, mentre l’avanzo dovrà essere dello 0,5 % nel 2016 e all’1,75% l’anno dopo. Tsipras avrebbe definito tali obiettivi più realistici. Le discussioni però proseguono, in quanto mancano ancora alcuni dettagli che dovrebbero essere definiti nelle prossime ore per raggiungere l’accordo finale. 
Alcuni leader europei frenano infatti gli entusiasmi precisando che l’intesa non ha ancora ricevuto l’approvazione politica.
I punti critici
Sebbene alle battute finali, il terzo piano di salvataggio della Grecia potrebbe non andare a buon fine per alcune criticità. In primis la questione della ristrutturazione del debito di Atene, non menzionata nell’accordo tecnico. La Germania approverà l’intesa solo se il Fondo monetario internazionale prenderà parte al programma di aiuti, ma da parte sua l’Fmi ha sospeso la sua partecipazione se non ci sarà un alleggerimento del debito ellenico (intorno al 175% del Pil). La cancelliera tedesca, Angela Merkel, potrebbe quindi spingere per un prestito ponte, anziché per un nuovo piano di salvataggio. Altro punto interrogativo riguarda l’obiettivo di deficit fissato nell’accordo, troppo ambizioso secondo alcuni analisti. “La situazione economica si è fortemente deteriorata negli ultimi otto mesi, rendendo il consolidamento fiscale una difficile sfida per un Paese stretto dall’austerità – sottolinea Peter Vandenhoute, analista di Ing – La ristrutturazione economica imposta dai creditori sembra un compito erculeo per qualsiasi governo”. L’approvazione da parte del Parlamento ellenico dunque potrebbe non filare così liscia. Il rischio è che si accentuino le spaccature interne al partito di maggioranza, rendendo più probabili elezioni anticipate in autunno. Uno scenario, che sebbene non farà deragliare il programma di salvataggio del Paese, inietterà incertezza e ritarderà l’attuazione delle riforme richieste.