Giappone: ritorno al nucleare. Avviata centrale di Sendai
Il Giappone torna al nucleare con la riapertura del primo reattore dopo il disastro di Fukushima. Una scelta obbligata per abbassare la bolletta di un Paese energivoro ma povero di materie prime.Il nucleare, nel programma del governo Abe, dovrà produrre il 20% del fabbisogno energetico del Giappone.
Kyushu Electric Power ha resto noto di aver riavviato il reattore numero uno della centrale nucleare di Sendai. È il primo passo operativo del ritorno del Giappone alla produzione di energia atomica. Non senza polemiche. Sono in molti a opporsi alla decisione del governo Abe di riprendere la strada dell’atomo. Sono ancora troppo recenti le ferite e gli incubi legati al disastro di Fukushima. Esattamente quattro anni e cinque mesi fa, l’11 marzo 2011 un maremoto travolse la costa nord-orientale del Giappone e causò il secondo maggior disastro nucleare della storia, in tempo di pace, dopo Chernobyl.
In tempo di pace, perché il Giappone di disastri nucleari ne ha commemorati altri due. E lo ha fatto, scherzi della storia, proprio in questi giorni. Settant’anni fa, il 6 agosto 1945, gli Stati Uniti sganciarono la bomba atomica su Hiroshima. Il 9 agosto la seconda città a essere colpita fu Nagasaki.
L’economia e il Paese non possono fermarsi davanti alla storia e ai ricordi, seppure dolorosi. La pensa così il governo Abe secondo cui l’energia atomica dovrebbe arrivare a coprire il 20% del fabbisogno energetico del Paese entro il 2030. Non la pensano così le migliaia di cittadini che hanno manifestato davanti alla centrale. La fame di energia del Paese ha prodotto un deficit commerciale che, secondo quanto riportato dall’agenzia Bloomberg, negli ultimi quattro anni si è attestato alla cifra record di 103 miliardi di dollari. Un secondo reattore di Kyushu Electric Power dovrebbe entrare in funzione a ottobre mentre altri undici dovrebbero ripartire entro la primavera del prossimo anno. Il Giappone dispone attualmente di 43 impianti nucleari dei quali 25 hanno avviato la procedura burocratica che porterà alla riattivazione. Il processo tuttavia non sarà breve. Proprio a seguito del disastro di Fukushima gli standard di sicurezza e i test che le centrali devono superare sono stati elevati: “Allo scopo di evitare disastri simili a quello di Fukushima – ha dichiarato Michiaki Uryu, presidente di Kyushu Electric Power – vogliamo tranquillizzare i cittadini dell’area migliorando la sicurezza del nostro impianto”.