Grandi manovre in casa Abertis: la revolucion spagnola si intreccia con il destino di Atlantia
Ha il sapore di un film già visto. Ma questa volta il finale potrebbe essere diverso. L’onda lunga della speculazione partita ieri da Madrid si intreccia con il destino di un pezzo di storia industriale italiana. Le grandi manovre per ridisegnare il perimetro di Abertis sono partite otto mesi fa, ma adesso sarebbero entrate nel vivo. E potrebbero colpire anche Atlantia.
Sul gruppo di costruzioni spagnolo, secondo quanto ricostruito dal Financial Times, il riassetto azionario in fase di studio diventerà presto realtà. I due principali azionisti di Abertis, la Caixa con il 29% ed il gruppo Acs con il 25%, hanno rotto gli indugi: stanno valutando di ridurre le loro rispettive quote per favorire l’ingresso del fondo d’investimento, Cvc.
Anche se nebulose restano le modalità per attuare l’operazione, secondo quanto circola in ambienti finanziari, Mediobanca starebbe tirando le fila: Piazzetta Cuccia sarebbe, infatti, alla guida di un consorzio per la concessione di un credito da 8 miliardi. Inoltre parte dell’operazione potrebbe essere finanziata dalla cessione delle attività in portafoglio di Abertis e ritenute non strategiche.
L’ultimo tam tam di Borsa riferisce che alcune banche avrebbero negato il finanziamento, ma la volontà di mandare in porto il deal è troppo forte a Madrid per farsi sviare dalle difficoltà lungo il percorso. Di certo per il momento però resta solo che Caixa e Acs stanno valutando diverse ipotesi. Ma la rivoluzione spagnola potrebbe infrangersi anche in Italia, dove l’ipotesi di una fusione con Atlantia, di cui Abertis è azionista con il 6,68%, potrebbe non restare solo una fantasia. I tempi per l’operazione naufragata nel 2006 per l’opposizione del Governo italiano sono maturi, è il parere di diversi analisti.
“I vertici di Atlantia hanno smentito ogni tipo di operazione allo studio”, osservano gli esperti di Centrosim. “Rispetto al 2006 – ricorda il broker – però il clima sembra cambiato: primo i rapporti tra Atlantia ed il governo sono decisamente migliori; secondo l’azionariato di Abertis è tutt’altro che stabile; terzo l’economia spagnola sta attraversando una profonda recessione”. Dunque a loro avviso “in tale contesto il progetto industriale, ancora valido, potrebbe tornare alla ribalta”.