Notizie Notizie Italia Governo: Letta presenta dimissioni. Consultazioni lampo: già lunedì la nuova squadra di Renzi?

Governo: Letta presenta dimissioni. Consultazioni lampo: già lunedì la nuova squadra di Renzi?

14 Febbraio 2014 13:27
Il governo Letta è giunto ufficialmente al capolinea e si scaldano già i motori per le consultazioni lampo. Intorno alle 13 il presidente del Consiglio, Enrico Letta, è salito al Quirinale per rassegnare le “dimissioni irrevocabili”. Un incontro che era inizialmente fissato per le ore 16. Prima di salire al Colle Letta ha affidato ad un tweet il suo commiato: “Al Quirinale a rassegnare le dimissioni al Capo dello Stato. Grazie a tutti a quelli che mi hanno aiutato. Ogni giorno come se fosse l’ultimo”. 
Terminato il breve colloquio tra Letta e il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il Quirinale ha diffuso una nota stampa: “Da parte sua il presidente della Repubblica svolgerà nel più breve tempo possibile le consultazioni dei gruppi parlamentari al fine di avviare la complessa fase successiva che dovrà condurre a una efficace soluzione della crisi, quanto mai opportuna nella delicata fase economica che il paese attraversa e per affrontare al più presto l’esame della nuova legge elettorale e delle riforme istituzionali ritenute più urgenti. Le consultazioni inizieranno oggi pomeriggio e si concluderanno nella giornata di domani“.
Il Colle spiega inoltre che le dimissioni di Letta “conseguono necessariamente al deliberato assunto ieri – in forma pubblica e con l’espresso consenso dei presidenti dei rispettivi gruppi parlamentari – dalla direzione del partito democratico a favore di un mutamento della compagine governativa”. “Essendogli così venuto meno il determinante sostegno della principale componente della maggioranza di governo – prosegue la nota – il presidente del consiglio ritiene che a questo punto un formale passaggio parlamentare non potrebbe offrire elementi tali da indurlo a soprassedere dalle dimissioni, anche perché egli non sarebbe comunque disponibile a presiedere governi sostenuti da ipotetiche maggioranze diverse”.