Crisi Governo: ecco i decreti che rischiano di saltare con la staffetta Letta-Renzi
La crisi di Governo in piena fase di svolgimento potrebbe avere come sua prima ripercussione la decadenza di ben otto decreti leggi sui quali era stata impostata l’azione dell’esecutivo nelle scorse settimane. Proprio per scongiurare questa eventualità, Camera e Senato, attraverso le apposite Commissioni, dovranno lavorare a pieno ritmo anche nel fine settimana in modo da attutire al massimo gli effetti della possibile staffetta tra Enrico Letta e Matteo Renzi.
Le maggiori preoccupazioni sono rivolte al “Milleproroghe”, sul quale gravano oltre trecento emendamenti e in scadenza il prossimo 28 febbraio. Il provvedimento contiene norme come quelle sui cosiddetti affitti d’oro, la Web Tax, il blocco degli sfratti e una serie di nuove tasse come quella di 2,50 euro che dovrebbe essere applicata a chi si reca nelle Isole minori. Per cercare di arrivare alla sua approvazione si stanno predisponendo i piani per un lavoro intenso nel weekend.
La preoccupazione principale è naturalmente quella per un filibustering sulla linea di quello messo in atto dal Movimento 5 Stelle per il decreto Imu-Bankitalia, il quale porterebbe alla decadenza di ogni provvedimento.
In attesa c’è anche il decreto “Destinazione Italia”, che dopo lo scioglimento del nodo riguardante le coperture ed essere stato licenziato dalla Camera è ora in attesa dell’esame da parte dei senatori, da effettuare entro il 21 febbraio. Tra le norme che lo compongono, il bonus libri sotto forma di credito d’imposta per i librai e la possibilità di compensare le cartelle esattoriali coi crediti certificati vantati verso la Pubblica Amministrazione. Altra norma che ha provocato più di una fibrillazione è quella che riguarda gli accordi di programma tesi a favorire le bonifiche industriali, per la quale è stato infine deciso che i fondi messi a disposizione non possono essere usati dalle aziende che si siano rese responsabili di un uso distorto del territorio.
Di particolare rilievo sono anche il decreto sul finanziamento pubblico ai partiti e quello Carceri, proprio per l’impatto che hanno sull’opinione pubblica e le polemiche sollevate. Il primo è stato votato ieri al Senato e torna alla Camera, con possibile decadenza il 26 febbraio. Il secondo è stato approvato senza alcuna modifica dalla Commissione Giustizia di Palazzo Madama e vede un fronte contrario composto anche dalla Lega e da Forza Italia. Lo scontro atteso in aula potrebbe portare alla sua decadenza nella giornata del 21 febbraio.
Altra possibile vittima della crisi in atto è il cosiddetto “Salva-Roma Bis”, in scadenza l’ultimo giorno del mese, mentre più tempo c’è per la proroga delle missioni internazionali da convertire entro il 17 marzo. Per questo provvedimento si è decisa una sospensione, motivata dalla necessità di chiarimenti attesi dal governo sulla questione dei marò in stato di fermo in India. Infine, il decreto sulla proroga degli automatismi di stipendio del personale scolastico, in scadenza il 24 marzo e quello riguardante il rientro dei capitali evasi e portati fuori dal Paese, da votare entro il 30 marzo.
Per tutti questi provvedimenti va ricordato che si prospetta anche una difficoltà aggiuntiva, quella derivante dal cambio di ministri e sottosegretari che ne avevano sinora seguito l’iter parlamentare. Per sapere chi saranno i nuovi responsabili, si dovrà attendere qualche giorno e le consultazioni tra i partiti che andranno a comporre la maggioranza che sosterrà Matteo Renzi.