Notizie Notizie Italia Il governo apre una pagina internet per segnalare gli sprechi. Cittadini pronti a fare la loro parte

Il governo apre una pagina internet per segnalare gli sprechi. Cittadini pronti a fare la loro parte

3 Maggio 2012 08:49

Si prevede traffico web in tilt sui siti delle istituzioni. Gli italiani potranno infatti segnalare direttamente al governo gli sprechi di soldi pubblici attraverso una pagina internet creata ad hoc. E’ l’ultima iniziativa dell’esecutivo di Mario Monti per la riduzione delle spese dopo la nomina di Enrico Bondi, ex risanatore di Parmalat, al ruolo di commissario per la spending review.

Il governo ha previsto la creazione di un modulo sul sito del governo nella sezione “Esprimi la tua opinione” http://www.governo.it/scrivia/RedWeb_Form.htm dedicato alle segnalazioni dei cittadini. . L’iniziativa è prevista nella bozza del decreto legge sulla spending review, che prevede un risparmio di 4,2 miliardi nel 2012 con l’obiettivo di evitare l’aumento di due punti dell’Iva previsto per gli ultimi tre mesi del 2012.

Nella presentazione del Governo si spiega che nel complesso, la spesa pubblica “rivedibile” nel medio periodo è pari a circa 295 miliardi di euro. A breve termine, la spesa rivedibile è notevolmente inferiore, stimabile in circa 80 miliardi. Nell’attuale situazione economica, il Governo ha ritenuto necessario un intervento volto alla riduzione della spesa pubblica per un importo complessivo di 4,2 miliardi, per l’anno 2012, al quale tutte le amministrazioni pubbliche devono concorrere.

Nonostante lo spirito dell’iniziativa abbia riscosso il favore dell’opinione pubblica, già si contano le prime reazioni critiche. Susanna Camusso, segretario della Cgil, ha detto che “Mi sembra stano abbiamo un governo dei tecnici che nomina dei tecnici e poi chiede alla popolazione di fare il lavoro che dovrebbero fare i tecnici che hanno nominato i tecnici…. Mi pare assurdo”. Critici anche gli editorialisti di alcune testate nazionali, mentre a favore dell’iniziativa si è detto il quotidiano “Avvenire”.